L’ira di Sergio nel quartier generale Usa: è un dispetto
Nel mirino il motore diesel 3.0 del pick up Ram e del Grand Cherokee, venduti solo negli Usa
È bene chiarire subito che le accuse rivolte a Fiat Chrysler dall’agenzia ambientale americana Epa, riguardano esclusivamente il motore diesel 3.0 litri, montato sui pick up Ram (un marchio del gruppo italo americano) e sul Jeep Grand Cherokee, venduti solo negli Usa. L’attacco è stato lanciato da un organismo che fa capo all’amministrazione del presidente Obama, che lascia il suo incarico il 20 gennaio, quando subentrerà il nuovo presidente, Donald Trump. Questa imputazione ha tanto il sapore di un dispetto, una ritorsione politica simile a quella che è stata fatta , nel settembre 2015, a Volkswagen. Fca ha dichiarato la sua più ampia disponibilità a collaborare per dimostrare che le sue procedure di controllo sono tecnicamente corrette e che i 104 mila veicoli indagati corrispondono alle dichiarazioni dei dati omologativi, nessuna alterazione è stata volutamente effettuata sui valori delle emissioni, allo scarico. Sergio Marchionne, chiaramente alterato, si sfoga dicendo: «Non c’è un solo ragazzo nel nostro gruppo che farebbe qualche cosa di così stupido come manipolare i motori diesel».
È stata ipotizzata una multa di 4,6 miliardi di dollari, importo molto simile a quello applicato a Volkswagen che, per definire le procedure penali, ha accettato, nei giorni scorsi, di pagare. Il governo degli Stati Uniti pare voler comminare delle sanzioni all’industria automobilistica ma, nella realtà, appaiono strumenti per demonizzare tutto il sistema. Sono le norme che oggi regolano le emissioni, al contrario, a dover essere rivisitate, gli esami che vengono effettuati in laboratorio differiscono sempre dai risultati riscontrati sulla strada. L’inserimento di una marcia inferiore, una variabile della temperatura o della pressione atmosferica sono in grado di causare dei picchi anomali di diossina d’azoto (NOx). Inoltre i test sono realizzati, quasi sempre, direttamente nelle fabbriche costruttrici che gestiscono le fasi preliminari. Una vettura moderna è governata da milioni di codici, estremamente complessi, più numerosi di quelli di un aereo, è necessario avere accesso alle informazioni che controllano i motori, corrispondenti alla scatola nera dei velivoli, prima di emettere delle sentenze. Le prove delle auto, siano tedesche, inglesi, francesi, italiane o americane, hanno un valore oggettivo solo all’interno di una certa variabilità metereologica che, ad esempio, per Daimler è valida quando il termometro scende sotto i 10 gradi, per General Motors è definita sopra i 17. Le leggi della fisica non possono essere modificate ma alcune condizioni influiscono sulla tecnologia per ottenere le concrete condizioni di esercizio, non solo per passare i test ufficiali.