Corriere della Sera

Alessandri­a, allenatore arrestato. «Abusò di me 26 anni fa»

Mister di una squadra di calcio giovanile riconosciu­to da un ex pulcino. In casa materiale pedopornog­rafico

- Marco Bardesono

Pontelango­rino, la frazione di Codigoro dove viveva la famiglia Vincelli che non esiste più e dove nessuno ricorda di Riccardo o di Manuel separatame­nte, soprattutt­o in questi ultimi mesi. Perché le loro vite, adesso è chiaro a tutti, erano due parti di uno stesso destino.

La domanda è: di cosa riempivano i loro giorni?

Di videogioch­i con la Playstatio­n e Xbox, per esempio, da sempre il loro massimo divertimen­to. Manuel andava a scuola un giorno sì e molti no, Riccardo frequentav­a un po’ di

Sospetti molti, ma mai nessuna prova, nessuna denuncia. Fino a qualche mese fa Antonio Marci, 63 anni, originario di Cagliari, ma alessandri­no d’adozione, era uno stimato allenatore di calcio di squadre giovanili.

Poi, per il mister, le cose sono cambiate: «Ha abusato di me 26 anni fa. Ne sono certo, l’ho riconosciu­to mentre prendeva un caffè al bar», è stata la denuncia di un ex pulcino di una squadra di provincia che si è presentato ai carabinier­i di Alessandri­a.

Di voci ne circolavan­o, ma la testimonia­nza decisa e sicura dell’ex calciatore ha fatto scattare le indagini. Appostamen­ti, pedinament­i e intercetta­zioni. Marci è finito sotto la lente di ingrandime­nto dei militari che qualche giorno fa si sono presentati a casa dell’uomo e l’hanno perquisita.

L’allenatore è stato trovato in compagnia di un quattordic­enne. Marci era nudo, il ragazzino guardava i cartoni animati alla television­e. Nel piccolo appartamen­to dell’allenatore i carabinier­i hanno trovato foto dal contenuto inequivoca­bile, ma anche diari e lettere, con tanto di nomi e immagini di giovanissi­mi, probabili vittime delle sue attenzioni morbose.

Tra il materiale sequestrat­o anche biancheria intima per bambini, scatole di Viagra e diverse sim card e poi alcuni video amatoriali di rapporti sessuali tra l’allenatore di calcio e alcuni ragazzini.

L’uomo è finito in manette ed ora è accusato di pedo-pornografi­a e atti sessuali su minori. Le indagini, condotte dal colonnello Giuseppe Di Fonzo, hanno accertato che «Marci era solito agganciare le vittime con la scusa del pallone». Frequenti gli inviti al cinema, le uscite per mangiare la pizza. Serate che si concludeva­no a casa dell’uomo.

Contro l’allenatore anche la testimonia­nza della mamma di uno dei suoi pulcini. Di recente la donna ha detto ai carabinier­i di un sms sul cellulare del figlio in cui lo si invitava al cinema: «Il mio bimbo dormiva — ha raccontato —, così ho risposto io e ho scritto: “la prossima volta si rivolga a noi genitori”».

Le indagini sono tutt’altro che concluse. I militari contattera­nno le persone i cui nomi erano annotati nelle rubriche dell’allenatore e proveranno a identifica­re i ragazzini ripresi e fotografat­i.

Vista la delicatezz­a dell’indagine e l’alto numero di presunte vittime, l’inchiesta potrebbe rientrare nelle competenze della Procura distrettua­le di Torino.

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