Lo stalker vicino a casa e Gessica non si oppose «Sogno solo di cantare»
Rimini, il pm chiese il carcere o divieti rigidi per il suo ex Il no del giudice: «Ma sarebbe uscito il 30 dicembre»
DAL NOSTRO INVIATO
«Mamma aiutami! Eddy mi ha gettato addosso l’acido!».
Le 23 e 30. Via Bidente, Rimini, poco lontano dall’autostrada. Civico 26, ingresso di una palazzina a tre piani. Gessica Notaro è forte, caparbia. Si sta trascinando dal parcheggio sulla strada al primo piano dove abita con la madre. Scampanella e grida: «È stato Eddy». Ovvero Jorge Edison Tavares, 31 anni, di Capo Verde, l’ex fidanzato, arrestato dalla polizia, che poco prima in un agguato premeditato le ha rovesciato il contenuto di una bottiglia di «Idraulico liquido». Una miscela (di cui possedeva sette od otto confezioni) utilizzata per sgorgare i rubinetti e composta da sostanze corrosive capaci di lasciare grossi buchi sulla carrozzeria di tre auto nel parcheggio dove Tavares si era appostato per aggredire la sua ex fidanzata, la miss Romagna 2007 che lo aveva lasciato in estate. Decisione che lo aveva reso furioso.
Raffiche di sms, appostamenti, Insieme Gessica Notaro, 28 anni, riminese, con l’ex compagno Jorge Edson Tavares, 31enne di Capo Verde scenate sul luogo di lavoro di lei, il Delfinario di Rimini, il parco marino dei divertimenti di cui Gessica, oltre che addestratrice dei leoni marini, era la speaker ufficiale degli show in piscina. Anche Tavares lavorava qui come «tuttofare». Posto perduto dopo aver picchiato un paio di colleghi che il capoverdiano vedeva come «rivali». «Vi infilzo con la balestra», erano state le sue parole dopo le quali Gessica, sempre più spaventata, lo aveva denunciato per stalking. Poi il procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli e il sostituto Marino Cerioni avevano chiesto per lui «l’applicazione della custodia cautelare in carcere». A casa sua erano state trovate balestra, pistola «soft air» e tre pallottole. Era emerso anche un precedente penale: il mancato pagamento degli alimenti a una ex compagna nel Lodigiano da cui nel Il documento La richiesta di custodia cautelare in carcere firmata dal pm. Come misura subordinata è indicato il divieto di dimora in provincia di Rimini 2011 aveva avuto un figlio. Senza contare la circostanza più preoccupante: il fatto che il capoverdiano abitasse a una manciata di metri dall’abitazione di Gessica e della madre.
Una «stretta contiguità» — si legge nella richiesta d’arresto firmata il 28 settembre — capace di divenire «l’innesco di altre condotte illecite, data la dimostrata incapacità di Tavares di autocontrollarsi». Misura respinta, due giorni dopo, dal gip Vinicio Cantarini che però ha accolto il «subordine» del divieto di avvicinamento (portato dal limite degli iniziali 500 metri a 50, altrimenti avrebbe dovuto lasciare la sua abitazione, troppo vicina a quella di Gessica). Nel suo ufficio, il giudice, «dispiaciuto» per l’aggressione, ora parla di «una decisione assolutamente corretta e tempestiva». Corredata dall’aggravante del divieto di uscire la sera, dalle 21 alle 7. Proibizione, questa, poi revocata a fine anno per una sostanziale buona condotta di Tavares. «Fosse stata anche applicata la misura cautelare», sono ancora le parole del gip, il capoverdiano «sarebbe uscito il 30 dicembre, la scadenza dei tre mesi di detenzione prevista per il reato di stalking in attesa di giudizio». La ragazza non si oppose alla scelta del gip e non aveva nominato un avvocato che seguisse la vicenda.
«E pensare che Eddy era come un figlio per me. Non è un ragazzo cattivo, non me l’aspettavo, non l’ha mai sfiorata. Ma ora spero lo tengano dentro, non lo voglio più accanto a noi» sospira la madre Gabriella, 55 anni, vedova di un generale dell’Esercito. Sua figlia intanto guarda al futuro. Risollevata per il fatto che le corde vocali non sono state colpite dall’acido, la Miss — vocalist di talento — pensa al cd che avrebbe dovuto presentare tra pochi giorni. «Non vedo l’ora di tornare sul palco», sorride. Il titolo della compilation è «Gracias a la vida».