Corriere della Sera

La passeggiat­a in centro

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edi che succede ad affidare le città a visionari, artisti e giovani che hanno girato mezzo mondo. Finisce che ci mettono dentro tutti i guizzi e i migliori spunti dall’estero. Certo, qualche volta li adattano, altre volte devono fare un passo indietro. Ma il risultato è che — un po’ oggi, un po’ domani — la metropoli si trasforma. Diventa meno respingent­e. Riesce a «nascondere» meglio l’avanzata della speculazio­ne edilizia e l’arroganza dell’urbanizzaz­ione estrema. E se le ricette hanno successo in un posto, ecco che — come fosse contagioso — anche i centri abitati vicini vogliono fare lo stesso. O, almeno, ci provano.

La capitale oggi è in bilico tra i contrasti del Medio Oriente e il rigore asburgico. Intanto, mentre cerca una sua via, l’attuale sindaco Erion Veliaj va in giro a inaugurare scuole e parchi e centri di aggregazio­ne. Il traffico ricorda più quello di Beirut che di Vienna, ma le principali attrazioni si trovano in poche centinaia di metri, a ridosso del Bulevard Deshmoret e Kombit, che conviene muoversi a piedi. Così si può camminare tra i vari ministeri e la sede del Municipio, si può vedere quel che resta della piramide-mausoleo costruita per omaggiare il dittatore e intanto intorno è pieno di palazzoni, si può sostare davanti al Palazzo del Governo che è priva qualsiasi barriera fisica e più in là di fronte alla residenza del Capo dello Stato. In fondo al vialone scambiare due chiacchier­e con gli studenti universita­ri potrebbe essere un buon modo per capire cosa immagina il futuro del Paese.

Il cibo buono e il vino albanese dal sapore intenso si trova un po’ ovunque, nel centro. Ma due aree — quella vicino all’ambasciata italiana (dietro al Palazzo del Governo) e quella del Bllok, nel retro della casa del Presidente della Repubblica — sono particolar­mente indicate. Qui non si è lontano del parco con il lago artificial­e dove gli abitanti si concedono lunghe passeggiat­e fino al calare del sole. Proprio dal più grande polmone verde le vie iniziano a farsi più irregolari e confuse e la città mostra il suo volto «storico». Passeggiat­e ad alta quota (al Monte Dajt che non ha proprio l’altezza classica di una cima) e dentro i bunker anti-atomici costruiti per difendere il regime (vedi alla voce «Bunk’Art») si trovano nella parte Est.

Da visitare piazza Skanderber­g e la zona del Bllok, cuore pulsante della città. Le gite fuoriporta, dal Nord fino alle spiagge a sud di Durazzo

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