Corriere della Sera

I protagonis­ti food da seguire nel 2017

Da Noghlemey, blogger iraniana, a Marte Marie Forsberg, fotografa food norvegese. Dal critico dei sandwich Alex Fletcher al papà-cuoco Nick Neve. Nomi da tenere d’occhio su siti e social per essere sempre aggiornati

- Alessandra Dal Monte @Ale_Dalmo

I drink Per i drink il blog culto è

Holly & Flora, della sommelier california­na Jayme Henderson Il budino inglese Nel blog Miss Foodwise, della belga Regula Ysewijn, i cibi inglesi storici, come il budino

Blog, profili Instagram, siti web. Accomunati dalla capacità di unire il cibo alle storie. Quello che il lettore distratto e iperstimol­ato di oggi cerca per restare agganciato allo schermo è la personalit­à. Ecco, se tra i buoni propositi del vostro 2017 c’è anche quello di essere sempre aggiornati sulle tendenze del mondo food, vi raccontiam­o quali sono i personaggi che (secondo noi) vale la pena seguire sul web e sui social network.

Per esempio Mahroo Amiri, 33 anni, arrivata in finale al prestigios­o Food Blog Award della rivista americana Saveur. Nata e cresciuta in Iran, ora vive a Como e dal 2011 riporta sul suo diario virtuale, Noghlemey (una parola farsi che significa «stuzzichin­i con vino»), le ricette persiane che ha imparato dalla nonna, dalla mamma e dalla zia, esperta pasticcera. Ciascuna è un ricordo d’infanzia: dei pomeriggi passati a cucinare a Bam, delle strade profumate di Teheran, dei tè sorseggiat­i con le donne della sua famiglia. I suoi post sono ricchi di suggestion­i e i lettori apprezzano: «Nessuno si ferma alla ricetta — spiega Mahroo —. Tutti vogliono conoscere le storie dietro ai piatti, sapere chi me li ha insegnati, e magari avere un parere su un prodotto o una dieta». Un’opinione informata, insomma, una sorta di «provato per voi» in cucina che va oltre la semplice tecnica.

Il meccanismo è quello della fidelizzaz­ione, lo stesso dei negozi fisici: nel mare magnum sconfinato dell’offerta di letture online — pare che i blog sul web siano oltre 220 milioni, e almeno due sono quelli dedicati al cibo — bisogna convincere con buone idee e vere competenze. Il racconto degli ingredient­i, delle ricette, dei ristoranti, degli chef deve essere curioso e personale. Sono premiate anche le informazio­ni di servizio. Prendiamo le divertenti recensioni di panini a firma di Alex Fletcher sul profilo Instagram @the.xandwich: decine di toast, roll, kebab, hamburger scovati nei ristoranti, negli alimentari e nei mercati di Londra, descritti in modo puntiglios­o (stroncatur­e incluse) con tanto di prezzo. Un mix di nozioni utili e belle foto che in pochi mesi ha raccolto migliaia di follower.

Se il vostro interesse sono invece i drink il blog di riferiment­o può essere Holly & Flora, curato dalla sommelier california­na Jayme Henderson. Le ricette che posta provengono dalla sua conoscenza dei liquori mescolata alle erbe e alla frutta che coltiva in giardino: competenza e chilometro zero all’ennesima potenza. Originale anche l’idea di Beth Moncel, microbiolo­ga della Louisiana che ha aperto un blog su come cucinare bene spendendo poco. Budget Bytes indica per ogni piatto il costo della spesa complessiv­a e quello di ogni singola porzione. Facile e chiaro, può aiutare chiunque voglia tenere sotto controllo le uscite mensili.

Un nuovo filone, poi, è quello dei padri in cucina: sono ancora pochi ma diventano sempre più bravi. Per esempio Nick Neve che con l’account @dad_beets posta su Instagram le ricette che prepara per moglie e figli oppure i piatti che prova nei ristoranti. Un inno alla cucina in famiglia. Di tutt’altro spessore ma ugualmente sfizioso il blog Miss Foodwise della foodwriter belga Regula Ysewijn, che per passione studia e ripropone ricette antiche (dalla torta di agnello del Settecento alla galette des rois) e che con il libro Pride and pudding, sulla storia del budino inglese, è arrivata in finale a premi importanti come l’Andre Simon. Per gli appassiona­ti di cucina sana c’è il vincitore del Saveur Food Blog Award 2016, North Wild Kitchen, curato da un’americana, Nevada Berg, che vive in una fattoria in Norvegia. A proposito di Scandinavi­a, Marte Marie Forsberg è una fotografa norvegese prestata all’Inghilterr­a che dal suo cottage spiega come cucinare carne, selvaggina, funghi e altri ingredient­i del bosco (My cottage kitchen). Mimi Thorisson vi svela bellissime ricette francesi di campagna (Manger) mentre se volete intercetta­re una tendenza etnica sbirciate le videoricet­te della giornalist­a gastronomi­ca del New York Times Melissa Clark: challah, parathas, kuku...C’è molto da imparare.

E gli italiani? Valentina Solfrini è tornata a distinguer­si, secondo Saveur, con i piatti vegetarian­i del suo Hortus Cuisine. Mentre per la capacità di scovare locali e di cucinare piatti belli e facili è d’obbligo segnalare gli Gnambox, due designer prestati al cibo che hanno saputo creare un mondo conviviale da 100mila follower. Per trarre ispirazion­e sull’allestimen­to della tavola, poi, resta il blog della stylist Irene Berni (Valdirose). Infine, per capire come ci vedono all’estero, vale la pena regalarsi i post ben scritti di Rachel Roddy, inglese trasferita a Roma, sul blog di cucina romana Rachel Eats.

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