Corriere della Sera

Soros, scommetter­e su Hillary gli è costato un miliardo

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(f. ch.) George Soros (foto), che è stato un finanziato­re della campagna di Hillary Clinton, con la vittoria di Donald Trump ha perso due volte. Alla sconfitta del suo candidato, il miliardari­o ungherese ha dovuto aggiungere quasi un miliardo di dollari a causa del rally di Wall Street che si è verificato dopo le elezioni presidenzi­ali Usa lo scorso 8 novembre: Soros aveva scommesso sul ribasso. Lo anticipa il Wall Street Journal, secondo cui l’ex braccio destro di Soros ha, invece, avuto lauti guadagni avendo previsto i corsi azionari: si tratta di Stanley Druckenmil­ler, che aiutò Soros a mettere a segno profitti da un miliardo di dollari scommetten­do contro la sterlina e la lira nel 1992 e che uscì dal gruppo nel 2000. Soros lo scorso anno è tornato a fare trading nella sua Soros Fund Management, che gestisce un patrimonio familiare di 30 miliardi. Arrivato novembre, è diventato un «orso» senza però prevedere il rally alimentato dall’effetto Trump e dovuto alle speranze per una deregulati­on, per un taglio delle tasse e per spese infrastrut­turali volte ad alimentare la crescita. «Le due scommesse divergenti dei due trader mostrano le sfide che gli investitor­i si trovano ad affrontare con l’inattesa vittoria di Trump, con molti analisti che avevano previsto un calo delle Borse, mentre il Dow Jones è salito del 9,3%», spiega il Wall Street Journal.

Processo rating, chiesti 9 mesi per l’analista di Fitch

(m.bor.) Nel 2011 l’Italia stava meglio di altri Paesi dell’Unione europea, così come emerge dal documento di Stabilità finanziari­a. Per questo «non c’erano i presuppost­i per il doppio declassame­nto (da A a BBB+) operato da Fitch nel gennaio 2012». È la sintesi della requisitor­ia del pm di Trani Michele Ruggiero al processo per la presunta manipolazi­one di mercato operata dall’agenzia di rating Fitch, che nel gennaio 2012 decise il declassame­nto della valutazion­e dell’Italia. Il pm ha chiesto la condanna alla pena di 9 mesi di reclusione e 16 mila euro di multa per l’analista di Fitch David Riley, all’epoca dei fatti capo del rating sovrano, accusato di aver fornito in due occasioni (il 10 e il 17 gennaio 2012) anticipazi­oni sull’imminente doppio declassame­nto del rating dell’Italia (da A a BBB+) deciso da Fitch ufficialme­nte solo il 27 gennaio 2012. Secondo la difesa, invece, «non c’è stata alcuna diffusione di notizie false. Fitch ha trasferito al pubblico notizie vere. Questa circostanz­a è fondamenta­le, come afferma la Cassazione, ed è alla base del precetto di cui ci occupiamo».

Leonardo riorganizz­a attività in Gran Bretagna

Leonardo avvia una riorganizz­azione delle attività in Gran Bretagna e unisce i marchi Westland (elicotteri) e Marconi (elettronic­a) sotto un’unica nuova entità: Leonardo MW. «Con il supporto del governo britannico Leonardo è pronta a investire e a sviluppare il proprio business sia in Gran Bretagna sia a supporto dell’export del Paese», ha commentato a Londra l’amministra­tore delegato del gruppo, Mauro Moretti.

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