Corriere della Sera

Da oggi Europei a Torino la Fontana e gli azzurri sono pronti a stupire

- Flavio Vanetti

La sintesi più corretta della carriera di Aksel Lund Svindal secondo noi è: com’è difficile essere un campione. «A volte lo penso anch’io: ho rischiato la vita a Beaver Creek, poi mi sono rotto un tendine d’Achille e l’anno scorso, a Kitzbuehel, mi sono sfasciato il ginocchio destro mentre ero in una delle mie migliori stagioni. E cito solo i tre principali infortuni che ho avuto». Questo vuol dire che si è stancato dello sci e dei suoi rischi? «Purtroppo, o per fortuna, dico di no. Amo sempre il mio sport, ma mi rendo conto che un po’ per l’età e un po’ per quello che ho passato, resistere a un certo livello è sempre più difficile: ogni giorno è una competizio­ne, soprattutt­o con me stesso e con il fisico».

Come Amintore Fanfani per Indro Montanelli lo era nella politica, Svindal è il «signor rieccolo» delle nevi. In questa stagione lo è stato addirittur­a due volte. All’inizio quando, con fatica, ha ripreso il suo posto nella Norvegia. La seconda adesso, con la discesa di Wengen che lo vedrà al via dopo la cesura che il corazziere «norge» aveva deciso di dare dopo le prove in Val Gardena (e la vittoria in libera scippatagl­i in extremis dall’austriaco Franz). «Ho sentito una fitta al ginocchio, il mio corpo mi ha parlato e gli ho dato retta: meglio fermarsi. Sono stato anche fortunato: la discesa di Santa Caterina è stata poi cancellata per il vento; anche a Wengen si rischiano problemi meteo, ma per la neve. Speriamo bene».

Alla peggio, però, ci sarà Kitz, subito dopo. E Aksel Lund non ha problemi ad ammettere che sarà una gara speciale: «Certo che penserò all’anno scorso. Non è possibile non ricordare.

Da oggi a domenica Europei di short track al Palavela di Torino con 28 nazioni al via: «Vi stupiremo — dice il c.t. Gouadec —. La forma è davvero buona. I ragazzi si allenano ogni giorno con intensità e impegno. Finora in gara non siamo riusciti a mantenere le aspettativ­e ma le indicazion­i che ho mi confortano». Dal 1997 l’Italia ha vinto dodici volte il titolo overall in campo maschile: sette con il torinese Fabio Carta, cinque con il bormino Nicola Rodigari. Tra le donne, le pattinatri­ci azzurre hanno trionfato otto volte: tre con Marinella Canclini e cinque con Arianna Fontana, cha sarà la stella azzurra degli Europei. Proprio sul ghiaccio del Palavela la Fontana ha conquistat­o ai Giochi 2006 la prima delle sue cinque medaglie olimpiche. In volo Aksel Lund Svindal, 34 anni, norvegese, gareggerà nella discesa di Wengen (Epa) Dopo l’incidente L’anno scorso ho quasi vinto la Coppa senza gareggiare, ma Fill è stato bravo a superarmi

allenarsi, ma ho potuto lavorare poco»), però non è la più complicata: «La più dura rimane il dopo-Beaver Creek, nel novembre 2007: quello di un anno fa è stato un infortunio di gara; nove anni fa, invece, è stato un infortunio legato a un incidente. Il mio sbaglio, la caduta terribile, la lamina che mi squarcia una coscia: è diverso». Anche per questo motivo si immedesima, e si sente legato, a Bode Miller e alla sua sfida di rientrare dopo un grave incidente (ma anche dopo una contesa legale con la Head): «Sono sicuro che l’anno prossimo tornerà. E aspettatel­o competitiv­o in alcune piste, magari quelle olimpiche». Con Svindal a sfidarlo? «Non lo so ancora. Tra il voler esserci e il partecipar­e per davvero c’è di mezzo una sola cosa: poter essere lo sciatore che conoscete. Oggi non so pronostica­rlo».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy