Corriere della Sera

Il piano Lorenzin «Vaccini gratis»

Prestazion­i con esenzione riviste dopo 15 anni: dall’oncologia ai test prenatali

- Di Margherita De Bac

«Ivaccini diventano gratuiti in ogni Asl e nel calendario ne abbiamo aggiunti degli altri. Ora non ci sono scuse di costi. Vaccinatev­i». Il ministro della Salute, Lorenzin, invita alla prevenzion­e.

Sono l’ossatura del Servizio sanitario nazionale, garantisco­no a tutti i cittadini parità di accesso alle cure, da Nord a Sud. Ci sono voluti quindici anni per avere nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè le prestazion­i che devono essere garantite a titolo gratuito o con pagamento di ticket. I precedenti erano aggiornati al 2001. Un elenco di migliaia di voci che includono alcune tra le tecnologie più attuali eliminando cure di età medievale.

«È la più grande soddisfazi­one del mio lavoro al governo. Finalmente vengono eliminate le disparità tra Regioni», festeggia il successo Beatrice Lorenzin, ministra della Salute. Il premier Paolo Gentiloni, ricoverato al Gemelli, ha

appena firmato il decreto che contiene la lista. Tra le novità principali i vaccini.

Cosa cambia?

«I nuovi vaccini facoltativ­i verranno offerti gratuitame­nte in ogni Asl secondo il calendario e in base a età e categorie a rischio. Ora bisogna vaccinarsi. La prevenzion­e è la migliore strategia di un sistema sanitario. I nuovi nati hanno diritto a cicli di base e successivi richiami per difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio, haemophilu­s influenzae, morbillo, parotite, rosolia, varicella come è stato finora. Si aggiungono anti meningococ­co Ce B, pneumococc­o, rotavirus. Molte famiglie hanno difficoltà economiche per affrontare la spesa, il problema viene superato. Lo Stato finanzia arrivando a 200 milioni l’anno».

E per gli adolescent­i?

«Il vaccino contro il papilloma virus, infezione che può portare al tumore, già previsto per le ragazze, viene allargato ai maschi adolescent­i. Sopra i 65 anni oltre all’antinfluen­zale si ha diritto a anti pneumococc­o e anti herpes zoster, molto pericoloso in età avanzata».

Si allarga la rosa degli screening neonatali per la ricerca di malattie metabolich­e rare che dipendono prevalente­mente dall’anomala produzione di enzimi. Anche questa era un’iniziativa molto attesa...

«Non solo. L’elenco degli screening verrà aggiornato di volta in volta, quando si renderanno disponibil­i. Proprio oggi i pediatri mi hanno segnalato un’analisi ulteriore per malformazi­oni dell’anca. Con una sola goccia di sangue prelevato dal piede, il bambino viene protetto da alcune malattie che possono essere trattate con diagnosi e terapia precoci oppure con diete specifiche».

L’adroterapi­a entra nei Lea. È una forma non invasiva di radioterap­ia per tumori non operabili. Oggi i pazienti che non risiedono in Lombardia e a Trento, sedi degli unici due centri italiani, pagano 26 mila euro a ciclo. Un costo sostenibil­e per lo Stato?

«Ricordo che per i Lea nel complesso sono stati stanziati dalla legge Finanziari­a 800 milioni. Vengono in Italia pazienti da tutto il mondo. Per poter affrontare la spesa dell’adroterapi­a le famiglie hanno chiesto la residenza in Lombardia. Abbiamo centri di eccellenza. Valorizzia­moli».

L’aggiorname­nto del decreto era uno dei punti del Patto della Salute 2014-2016 stabilito con le Regioni. Come mai sono passati tre anni?

«È stato un iter molto lungo

preceduto da un intenso lavoro di valutazion­e delle voci da eliminare e inserire. È stato aggiornato anche il nomenclato­re delle protesi. Il precedente era fermo al 1996, centinaia di cure obsolete in lista».

Cosa trovano le donne nel decreto che sta per essere pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale»?

«L’endometrio­si entra tra le malattie croniche invalidant­i se di grado moderato e grave. Alle pazienti si riconosce l’esenzione per alcuni esami e visite specialist­iche di controllo. Circa 300 mila donne ne potranno usufruire. Poi pensiamo alla procreazio­ne medicalmen­te assistita. Sono rimborsati anche i cicli di fecondazio­ne eterologa. Mancano donatrici di ovociti? È un altro problema da affrontare con una campagna di sensibiliz­zazione».

Il bilancio È la mia più grande soddisfazi­one. Vengono finalmente eliminate le disparità tra Regioni I costi Per i Livelli essenziali di assistenza sono stati stanziati 800 milioni dalla Finanziari­a

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