Il leader pd ha pronta la nuova segreteria E vede Gentiloni (che oggi rientra)
Al Consiglio dei ministri la proroga di Del Sette
Piero Fassino agli Esteri, Tommaso Nannicini al programma, Gianrico Carofiglio, scrittore di fama, responsabile per la Comunicazione, e Maurizio Martina, attuale ministro, all’Organizzazione, uno dei posti chiave della nuova geografia di potere dem.
Matteo Renzi attende il 24 gennaio, giorno della decisione della Consulta sulla legge elettorale, ma intanto lavora alla nuova segreteria del Partito democratico, che potrebbe annunciare subito prima o subito dopo il verdetto dei giudici costituzionali.
Quelli che circolano sono i nomi di una metamorfosi più che di una rivoluzione. Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini dovrebbero restare vicesegretari, ma il nuovo Pd che l’ex premier sta definendo avrà comunque un volto molto diverso da quello attuale.
Ieri Renzi ha fatto, a Roma, diverse riunioni di lavoro: con Piero Fassino, Gianni Cuperlo e il capogruppo al Senato Luigi Zanda. Si è poi intrattenuto un’ora al Gemelli a colloquio con il capo del governo, Paolo Gentiloni (che oggi sarà dimesso e ritornerà al lavoro, a cominciare dal Consiglio dei ministri). C’è la volontà di accelerare sulla riforma del processo penale, che con il suo governo era rimasta incagliata in Parlamento, così come su altre riforme restate al palo.
Il vero rientro di Renzi sulla scena politica è previsto per fine mese, ma oltre alla tappa sulla segreteria nei prossimi giorni l’ex premier dovrebbe dire la sua sulla legislatura, la legge elettorale e la durata del governo attuale in un’intervista in programmazione.
La due giorni con gli amministratori locali del Pd è invece prevista a Rimini il 28 e 29 gennaio. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, avrebbe nella nuova segreteria il compito di dirigere proprio gli enti locali, mentre potrebbero entrare fra i 15 del direttorio il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà e il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto.
Cambiare volto al Pd, affidare a un economista come Nannicini il programma, rinforzare il rapporto fra segreteria ed enti locali, è anche uno sforzo teso al ritorno alle urne il prima possibile. Matteo Renzi ha ancora il traguardo elettorale come mantra, nonostante un pezzo di Pd sia disponibile a governare sino al 2018: Pier Luigi Bersani e la minoranza in modo esplicito, altri parlamentari, vicini a Dario Franceschini, in modo ufficioso, almeno per il momento.
Uno scenario che Renzi al momento non prende nemmeno in considerazione: un canale aperto con Berlusconi serve al traguardo del voto a giugno. Oggi intanto il Consiglio dei ministri dovrebbe prorogare l’incarico di Tullio Del Sette, comandante generale dei carabinieri indagato a Roma, con Luca Lotti, per la vicenda degli appalti Consip. Al Gemelli La sottosegretaria Maria Elena Boschi in visita al premier Gentiloni (Ansa)