Chi è
Giovanni Bonilini, piacentino, 66 anni, è docente di Diritto civile e direttore del Dipartimento di giurisprudenza all’Università di Parma
«In questo caso sarà sicuramente più spedito il procedimento penale e ne trarrà vantaggio il susseguente processo civile. Ma deve esserci la certezza che il fatto compiuto sia idoneo a far scattare l’indegnità. È una sanzione molto grave, il legislatore ha previsto che tutto venga ben appurato e controllato».
«Intanto scatta anche qualora venga ucciso il coniuge o un parente della persona da cui si dovrebbe ereditare. Poi sono previsti altri casi, come la falsificazione del testamento, oppure averlo nascosto, soppresso oppure lacerato o alterato. Più in generale nei casi gravi di attentato alla personalità del testatore».