Chi è
Guido Lombardi (George per gli americani) è un imprenditore immobiliare 60enne di origini italiane, emigrato negli Usa negli anni 70. Vive a New York, nella Trump Tower, 3 piani sotto «the Donald», con la (terza) moglie Gianna Lanieri Lombardi, di Trieste
Prima del voto ha lanciato pagine social pro Trump, oggi fa da ponte con i leader europei populisti
Fino a qualche tempo fa Guido «George» Lombardi era per i media solo il vicino di casa di Donald Trump nell’imponente grattacielo al 721 della Fifth Avenue, New York.
La foto che lo ritrae seduto accanto a Marine Le Pen nel Trump Tower, diventata virale nelle ultime ore, rafforza però l’ipotesi che il sessantenne imprenditore immobiliare di origini italiane, possa essere davvero — come ha scritto il sito Politico — «l’ambasciatore di Trump presso l’estrema destra europea».
Lombardi — raggiunto telefonicamente dal Corriere — smentisce l’etichetta ma non la sua attività di lobbying transatlantica per il presidente eletto. Ha lavorato per Trump durante la campagna, lanciando decine di pagine social a lui dedicate, e continua oggi dialogando con politici e businessmen europei. «Conosco tutti», sintetizza. È suo il cellulare che squilla quando leader populisti del Vecchio Continente— dall’ungherese Orban alla citata Le Pen — vogliono
«Sapeva fin dall’inizio che non avrebbe incontrato Trump. Il presidente non incontra leader stranieri se non, come nel caso del primo ministro giapponese, per parlare di posti di lavoro»
Shinzo Abe non è stato l’unico però...
«Se si riferisce a Farage, Alla Trump Tower Marine Le Pen con a fianco l’italiano Guido Lombardi (Afp)
«Io amo molto la stampa, a differenza di Donald credo che svolga un ruolo fondamentale. Se scrivono cose, io le leggo, accetto e sorrido».
Dunque è vero?
«Se Trump dichiara “il mio amico Guido fa questo per me” confermo, altrimenti no. Non voglio fare le italianate da quaquaraqua».
Possiamo dire che si adopera per lui senza un’investitura ufficiale.Corretto?
«Ecco sì. Lui sa sempre cosa faccio. Il giorno prima dell’arrivo di Marine l’ho avvisato. Lei informa il suo datore di lavoro
Trump lo invita spesso, ma Berlusconi non viene mai: questo Natale non ha neanche risposto
«Non posso dire nulla perché il rapporto con Grillo è tramite terzi. Ho parlato con alcuni rappresentanti del sindaco di Roma: voglio fare un gemellaggio tra Roma e Washington D.C. Non è politica, è cultura».
È vero che continuate a invitare Berlusconi senza successo?
«Trump l’ha invitato di nuovo a Natale: non solo non è venuto, ma non ha neanche risposto».