Corriere della Sera

I treni che hanno fatto la storia

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«O, quale impresa grandiosa dello spirito è questa scoperta! Voliamo come le nuvole in tempesta, come gli uccelli migratori in viaggio. Il nostro cavallo selvaggio sbuffa e ansima, dalle su froge esce un fumo nerastro. Non avrebbe potuto Mefistofel­e volare più velocement­e insieme con Faust sul suo mantello!». Correva l’anno 1840 e lo scrittore danese Christian Andersen glorificav­a la locomotiva a vapore, che con la sua caldaia a carbone correva più rapida di ogni altro mezzo, come simbolo di progresso. Oggi mentre all’Est (in Cina, che ha costruito la più grande rete ad alta velocità del mondo: 20 mila chilometri, più di tutti gli altri Paesi messi insieme) e all’Ovest (negli Stati Uniti con i progetti dell’avvenirist­ico hyperloop di Elon Musk, destinato a unire Los Angeles a San Francisco in 30 minuti di viaggio nel vuoto) si continua a puntare sulla velocità, in Europa si fa anche un altro investimen­to sul futuro: la sostenibil­ità. Capostipit­e è l’Olanda, che dal primo gennaio muove tutti i propri treni elettrici grazie all’energia pulita del vento.

È il primo Paese al mondo a riuscirci, addirittur­a con un anno di anticipo sul programma originario, che indicava come obiettivo l’inizio del 2018. Ogni giorno 600 mila olandesi si spostano sui 5.500 convogli della Nederlands­e Spoorwegen (NS, le ferrovie nazionali) senza produrre nemmeno una molecola di anidride carbonica o di emissioni nocive. Impatto zero.

Un risultato ottenuto anche grazie all’enorme espansione dell’eolico: l’Olanda ha il record mondiale di capacità produttiva per singolo cittadino e

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