Corriere della Sera

Subito in vendita, ma solo su misura

È la via italiana alla rivoluzion­e del «see now, buy now»: 18 look per l’inverno 2017/2018, che hanno sfilato ieri sera, verranno realizzati in atelier e consegnati in 6 settimane. Sartori: così si salvano la creatività e il sogno

- Daniela Monti

tempi e distanze —, tutti divisi sulla nuova strada da imboccare. Ermenegild­o Zegna, ieri sera, si è candidato a capofila di una possibile «soluzione italiana»: diciotto fra i look della collezione per il prossimo autunno/inverno mostrati in sfilata saranno disponibil­i subito, ma solo realizzati su misura, in nove boutique del marchio — quelle nelle capitali, da Milano a Parigi, da New York a Tokio. «I tessuti sono pronti, le nostre équipe di sarti pure: l’impegno è consegnare abiti e accessori entro sei settimane dalla richiesta del cliente», dice Sartori.

Lo stilista, e Gildo Zegna con lui — «la relazione fra Ceo e stile è completame­nte cambiata, i legami sono strettissi­mi, un’idea può essere tradotta in cento modi diversi e se tutte le parti dell’azienda non lavorano in sincronia, dai vertici al visual, non si va più da nessuna parte», spiega il designer — è convinto che questa strada possa portarli lontano. A renderla possibile c’è la forza dell’atelier Zegna, dove già viene confeziona­to il su misura più «tradiziona­le».

Ieri sera hanno sfilato abiti di feltro di Casentino in cashmere e alpaca (l’impatto visivo è quello di un tessuto corposo, ma il peso è ultralegge­ro), abiti di jersey di cashmere tagliato a vivo o in denim reinterpre­tato di nuovo con il cashmere. Tessuti di ricerca e costruzion­i nuova, come l’ibrido fra bomber e blazer sportivo o l’abito classico nero però imbottito di piuma. Le nuove abbottonat­ure regolabili consentono ad uno stesso capo di avere vestibilit­à diverse. I dettagli dello sport — che animano la collezione Z Zegna, presentata a Firenze — tornano anche nella couture, perché «l’idea stilistica è la stessa, poi declinata in base all’utilizzo del capo: dove una linea finisce, inizia l’altra», racconta Sartori, in una sorta di continuum estetico che meglio identifica e dà profondità al brand. E poi i nuovi disegni dei tessuti delle giacche, più moderni e grintosi, che portano fuori dal recinto dei soliti spigati; le camicie e le cravatte che spariscono sostituite da maglie o dolcevita accostate al corpo, ma dal collo voluminoso.

«È la conversazi­one fra uomini di generazion­i, provenienz­e, profession­i diverse a interessar­mi», riprende lo stilista. La campagna di Ermenegild­o Zegna, che verrà lanciata il prossimo mese, punta proprio su questo: mette uno di fronte all’altro uomini diversi e li fa dialogare (il fascinoso Robert De Niro lo farà con il giovane McCaul Lombardi, con il quale condivide le origini italiane») .

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