Domani
«perché fa sempre piacere: la vita di noi attori è una vita di incertezza — oggi ti chiamano, domani chissà — ed è sempre bello sentirsi rassicurati in questo senso».
Indossa gli abiti ma anche la celebrità con nonchalance, sottolineando che «gli attori davvero famosi, le star mondiali come Brad Pitt o George Clooney, devono fare i conti con un doppio lavoro: interpretare il personaggio di quel film e interpretare il ruolo di se stessi. Non sempre semplicissimo». Realtà e finzione: Goode rivela che il prossimo ruolo tv — «E’ più facile trovare qualità nei serial che al cinema, ormai» — sarà nella nuova stagione del successone a sorpresa The Crown sulla vita della giovane regina Elisabetta. Goode sarà Antony Armstrong-Jones, fotografo di moda della Swingin’ London che sposò Margaret sorella della regina (nel ‘60, divorziarono nel 1978) e divenne Lord Snowdon, morto proprio ieri all’età di 86 anni. «Un uomo di straordinario carisma dalla vita straordinariamente interessante, sono molto fortunato a avere questa possibilità». Non potrà incontrarlo: «A un attore tocca cercare la verità nel testo — nella sceneggiatura — come nei documenti storici. E, in ultima analisi, nella propria interpretazione di tutti questi elementi».
Domani, alla Rotonda della Besana, è in programma la presentazione della collezione Autunno/ Inverno 2017 di Pal Zileri. L’azienda vicentina, di proprietà del gruppo Mayhoola (Valentino), con la direzione di Mauro Ravizza Krieger ha trovato un’identità di menswear sartoriale con frequenti ispirazioni non banali dal mondo dell’arte (per esempio Joseph Albers) per quelle che lui definisce «persone non omologate» con un senso più fluido del passaggio da casual a formale Come si trasforma un’azienda storica, familiare, della moda italiana, il cui nome evoca dagli anni Cinquanta assoluta qualità nel taglio e nei materiali, in una realtà più adatta a questi tempi complicati per il menswear? Da settembre Corneliani è passata di proprietà — dalla famiglia fondatrice a Investcorp — e c’è al comando un nuovo amministratore delegato, Paolo Roviera, con un nuovo responsabile del merchandising, Stefano Gaudioso. Il nuovo Corneliani si vedrà a giugno — nuovo stile, nuova immagine, un logo riveduto e corretto come anche l’etichettatura — e in attesa del debutto vero e proprio ecco in questo Autunno/Inverno 17 le prime linee guida del nuovo percorso. Raccontate con grande semplicità — «lo stile è un modo semplice di dire cose complicate», diceva Jean Cocteau citato nei materiali stampa di Corneliani — attraverso le immagini in movimento: quattro video di artisti emergenti che danno quattro interpretazioni personalissime della stessa idea centrale, «continuità in movimento», uno stile per uomini diversi. C’è un ragazzo al quale piace il classico? Un uomo maturo con uno stile più contemporaneo? Un ragazzo più informale? Corneliani può essere la loro casa. In nome della flessibilità di uno stile ancorato a una grande forza manufatturiera (significativo che le aziende di moda di nazioni mediaticamente più forti della nostra debbano comunque venire a produrre in Italia e non a casa loro) e di una storia autentica come quella di Corneliani. Quattro video di un minuto e mezzo visibili su www.corneliani.com, quattro mini-film (di Vincent Lacrocq / Kristell Chenut, Elena Petitti di Roreto, The Jack Stupid e Marta Vismara). C’è il realismo magico: ogni cambio d’abito porta il protagonista in un luogo diverso, da New York al deserto a Parigi. C’è il tempo che si piega su stesso in una giornata molto particolare. C’è la geometria Bauhaus illuminata da uno humour che sarebbe piaciuto a Dalì. E c’è il dettaglio: la mano di un uomo che cambia il suo look. Cose complicate raccontate in modo semplice. Con stile. (m.per.)