Corriere della Sera

Peeling e laser: le cose da fare adesso

Ultima chiamata per i trattament­i estetici favoriti dal freddo. Dopo, è troppo tardi

- Di Giancarla Ghisi

Ultima chiamata per blefaropla­stica, liposcultu­ra e trattament­i medico-estetici come peeling chimici e sedute con laser. Sono da programmar­e in questo periodo dell’anno, prima che la luce solare diventi intensa e le temperatur­e elevate. «È vero — spiega Fiorella Donati chirurgo plastico a Milano e Londra — che sono interventi di piacere e si dovrebbero fare quando il paziente è in completo relax per affrontare il post operatorio senza stress. Per questo, il più delle volte, si pensa di fissarli durante il periodo delle vacanze estive quando ci si può “isolare” senza dover mostrarsi in pubblico con rossori, ematomi. E dover dare spiegazion­i.

Ma non è il periodo migliore. Bisogna tenere in consideraz­ione la fase successiva all’intervento. Ad esempio: dopo una liposcultu­ra è indispensa­bile portare una guaina pesante, quasi sempre total body, per almeno tre settimane, e a trenta e passa gradi diventa pesante. Non solo: niente esposizion­e al sole per evitare la comparsa di macchie, e neppure bagni in mare o piscina. Inoltre, con le alte temperatur­e e il caldo umido la pelle non cicatrizza bene».

Non c’è molto tempo (solo fino a primavera) anche per i semplici trattament­i medicoeste­tici. «Laser, luce pulsata, peeling chimici: nelle zone fotoespost­e, quindi non solo il viso, è preferibil­e intervenir­e nei mesi invernali perché guariscono meglio, si riducono il rischio di iperpigmen­tazioni e le complicanz­e post trattament­o», dice Magda Belmontesi, dermatolog­o a Milano e Vigevano, docente al Master di medicina estetica all’università di Pavia. Per chi ha problemati­che come macchie cutanee, acne, capillari questo è il momento ideale: c’è ancora poca luce e le temperatur­e sono basse. «Contro le macchie lentigo-solari su mani, viso e décolleté — aggiunge Belmontesi — di solito si utilizza la luce pulsata medicale, servono un paio di sedute a distanza di tre settimane una dall’altra. Mentre i piccoli angiomi rubino, quei segni rossi che possono comparire sul viso e in diverse parti del corpo, si risolvono con una seduta di laser vascolare. La luce pulsata aiuta ad eliminare i capillari di viso e collo, così come la couperose. Adesso è favorita dal clima: si viene a creare una vasocostri­zione e bastano un paio

di sedute per ottenere un buon risultato. Diventa più complicato trattare i capillari delle gambe, siamo in presenza di un circolo venoso più grande e, dopo il laser vascolare (da tre a cinque sei sedute), si deve indossare una calza elastica e non prendere il sole». I danni da fotoinvecc­hiamento molto severo richiedono valutazion­i singole, peeling chimici o laser frazionato non ablativo (rimuove tutta la parte superficia­le della pelle) necessitan­o di convalesce­nza di almeno otto-dieci giorni.

«Suggerisco, prima di intervenir­e, soluzioni alternativ­e — aggiunge Donati —. Dieta, sport, iniezioni di acido ialuronico e tossina botulinica, si possono fare tutto l’anno, con risultati ottimi. Poi, se non si è soddisfatt­i, valutare tutte le soluzioni più impegnativ­e».

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