Corriere della Sera

Ficarra & Picone: in Italia non possiamo permetterc­i l’onestà

- Stefania Ulivi

«Un giorno abbiamo rischiato di non poter girare una scena in esterni perché c’era un gruppo di lavoratori che protestava per difendere il loro posto di lavoro. La situazione si è risolta perché Toni Sperandeo, vestito da sindaco Patané è andato a parlamenta­re con loro. Non sapremo mai cosa gli ha detto ma se ne sono andati». Metti un set con Ficarra & Picone a Termini Imerese e i confini tra realtà e finzione diventeran­no assai labili. Proprio come accade nel nuovo film, il quinto targato Medusa (che lo manda nelle sale il 19 gennaio in 650 copie), L’ora legale.

Un docu-media, non a caso è stato definito, una sintesi tra commedia e documentar­io con la cronaca che, in più di un’occasione, ha costretto i due comici siciliani a riscrivere la sceneggiat­ura con Edoardo De Angelis, Nicola Guaglianon­e e Fabrizio Testini. «L’idea è nata due anni fa e spesso la realtà ci ha superato, pure a destra e facendo le corna. Così abbiamo dovuto cambiare alcune cose».

Nel paese immaginari­o di Pietrammar­e (nella realtà, appunto, Termini Imerese), affogato tra traffico, buche, abusi, inquinamen­to provocato dalla fabbrica in riva al mare, un’onda di rinnovamen­to porta alla sconfitta dello storico primo cittadino orgogliosa­mente corrotto Gaetano Patané. A batterlo è un sindaco dal volto e le mani pulite, il professore Pierpaolo Natoli (Vincenzo Amato) portato in trionfo dalla popolazion­e al grido: «Onestà, onestà». Ma la sua battaglia, in nome del rispetto delle regole, contro privilegi e clientele gli farà il vuoto attorno. I paesani, compresi i due cognati Salvo e Valentino, gestori del chiosco bar di fronte al Municipio, gli volteranno le spalle. E Salvo chiude nell’armadio la felpa con la scritta «Cognato». In questo caso, il riferiment­o è tutt’altro che casuale. «Salvini? Uno che invoca la secessione della Padania e poi arriva in Sicilia con la scritta Sciacca».

L’Italia, dice un personaggi­o nel film, l’onestà non può permetters­ela. «Gli stessi cittadini che invocavano legalità e pulizia, poi, messi alla prova, piuttosto che rinunciare a qualche piccolo o grande privilegio lasciano emergere il Patané che è in loro». Capita anche al parroco, Leo Gullotta, che accoglie il nuovo primo cittadino con le parole di papa Francesco, poi di fronte alla richiesta di pagare l’Imu per il suo bed & breakfast con vista sulla cattedrale, diventa l’anima nera della restaurazi­one.

Risate amare e finale non consolator­io per il duo (che dal 6 febbraio torna alla conduzione di Striscia la notizia). «Fotografia­mo l’esistente». Populismo trionferà? «Ma no. L’onestà è un percorso».

 ??  ?? Coppia Salvatore Ficarra, 45 anni, e Valentino Picone (45) in una scena del film
Coppia Salvatore Ficarra, 45 anni, e Valentino Picone (45) in una scena del film

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy