Pioli lancia Gagliardini e l’Inter «La nostra missione: 80 punti»
«Serve un ritorno straordinario» e con il Chievo esordisce il neo acquisto
La curiosità è l’esordio dell’ultimo acquisto Roberto Gagliardini, la missione è chiudere il girone di ritorno a 80 punti. L’Inter di Stefano Pioli corre veloce (nelle ultime 4 giornate ha recuperato 6 punti sul terzo posto), davanti però si viaggia a ritmi accelerati e la forbice con la zona Champions League resta larga 5 lunghezze. Vincerle tutte per non avere rimpianti è l’unico credo dei nerazzurri, riportati in alto da un poker di successi. L’equilibrio trovato in difesa (una sola rete al passivo nelle ultime quattro uscite) e la confermata potenza di un attacco che segna in media due reti a partita, soddisfano l’allenatore senza però saziarlo. «Possiamo migliorare nella continuità, siamo ancora poco squadra: dobbiamo leggere meglio le gare, concedere meno e limitare gli errori tecnici, quelli banali nei passaggi facili. Se vogliamo qualificarci per la prossima Champions League dobbiamo fare un girone di ritorno straordinario: l’anno scorso la Roma ha chiuso terza a 80 punti».
All’andata l’Inter si è spesso inceppata con le piccole, si presenta ora un mini ciclo di tre partite che si apre con il Chievo, giustiziere di De Boer all’esordio un girone fa, e prosegue con Palermo e Pescara. I buoni risultati portano sorrisi e in casa nerazzurra l’aria è cambiata, merito di Pioli. Ha garantito distensione, coinvolgimento e dato una razionalità al gioco, lui che alla presentazione schivò la definizione di «normalizzatore» auto-appioppandosi quella di «potenziatore».
Una sintonia tra allenatore, giocatori e proprietà saldata dalle vittorie. Per Pioli «la rosa resta ampia e va sfoltita», però esclusi non ce ne sono più. Neppure Gabigol, cui il tecnico regala un endorsement non scontato. «Sono contento, può restare, ha le stesse possibilità degli altri attaccanti», qualcuna in più potrebbe averla martedì negli ottavi di Coppa Italia contro il Bologna e magari, chissà, partire per la prima volta titolare.
Aspettando la maturazione del brasiliano, è già tempo di Gagliardini. L’ex atalantino ha entusiasmato il nuovo allenatore, «la sua dote migliore è il senso della posizione, si è definito una mezzala ma è fortissimo anche nei recuperi e ha i tempi giusti di gioco. Il suo acquisto è un segnale importante lanciato da Suning». Non sarà però morbido l’esordio del 22enne con il Chievo che pure ha iniziato l’anno nel peggiore dei modi, con due sconfitte: l’1-4 in campionato in casa contro l’Atalanta e la sconfitta con la Fiorentina, costata l’eliminazione in Coppa Italia. «Ma state attenti, sbagliano una partita ogni tre mesi e il loro passo falso l’hanno già fatto», ammonisce Pioli predicatore di prudenza, perché l’Inter è una squadra da maneggiare con cautela.
L’assenza dello squalificato Brozovic è bilanciata dal ritorno di Medel, riconvocato dopo quasi due mesi d’assenza e dopo un’operazione al menisco. Pioli ha le idee chiare sull’utilizzo del cileno («lo vedo più difensore») che dovrebbe rientrare gradualmente. Diventa un’arma in più, da usare in un gennaio decisivo e che l’Inter spera di chiudere con una collana di 7 vittorie consecutive, così da arrivare carica allo scontro del 5 febbraio con la Juventus. «Stiamo rincorrendo e il futuro non dipende solo da noi ma dipende da noi far bene a gennaio, febbraio, marzo e fino alla fine, perché tutte le gare sono decisive». È il normale pensiero del potenziatore dell’Inter.