Tagli sulle braccia, un colpo alla gola Rosanna assassinata dentro casa
È la seconda donna uccisa in città in 4 giorni. Sentito il marito. «Litigavano spesso»
Alle 15.06 la voce affannata di un uomo racconta al 112: «Sono rientrato a casa. La porta era aperta. Mia moglie è stata sgozzata».
Alle 15.09, il capopattuglia della prima Volante chiama la centrale della questura: «Siamo sul posto. L’uomo è con noi».
Un’ora dopo lo stesso uomo, Luigi Messina, 53 anni, disoccupato, ex guardia giurata, se ne sta in piedi sul pianerottolo davanti al suo appartamento. Un medico dell’ambulanza gli ha appoggiato sulle spalle un telo dorato; i poliziotti intorno; gli investigatori della Scientifica in casa per i rilievi. E lui ripete poche frasi, confuse, la voce incerta: «Lo so che adesso pensate che sia stato io, perché ho quel precedente».
Gli agenti l’hanno già visto, dai terminali. Una vecchia denuncia per oltraggio e resistenza. E hanno notato un particolare, forse ancor più rilevante:
Il marito
Luigi Messina, 53 anni, ha un taglio alla mano, come se avesse avuto da poco uno scontro Il volto Rosanna Belvisi, trovata morta in casa, in una foto dal profilo Facebook
Giovedì notte è stata aggredita a bottigliate nel sonno Tiziana Pavani, 54 anni, segretaria in una scuola, colpita da un ragazzo che ogni tanto ospitava, e che ha raccontato la confusa storia di un prestito non restituito dalla donna. Luca Marcarelli, 32 anni, disoccupato, una pesante dipendenza da cocaina, due giorni dopo ha confessato: «Mi è venuto un attimo di schizzo, ho preso una bottiglia e l’ho colpita mentre dormiva. Il mio cervello in quel momento era completamente in pappa». Erano in un appartamento anch’esso di periferia, via Bagarotti, quartiere Baggio. Dopo l’omicidio Marcarelli ha prelevato col bancomat della donna 500 euro e li ha spesi tra birre, slot machine e gratta e vinci.
È anche nel tentativo di arginare la violenza sulle donne che l’Ufficio prevenzione generale della questura di Milano, diretto da Maria Josè Falcicchia, ha elaborato il protocollo «Eva», con procedure di intervento e un ricco database per tenere traccia dei segnali anche minimi di aggressioni familiari e all’interno delle coppie: liti, ingiurie, minacce, fino ai reati più gravi.
E proprio da questa banca dati, ieri pomeriggio, emerge che lo scorso 11 novembre la polizia è stata chiamata nella casa di Rosanna Belvisi e Luigi Messina. Una «lite verbale» che non ha avuto conseguenze, ma che oggi racconta di
Il coltello
In un cestino vicino la casa del delitto trovati un coltello e una garza sporchi di sangue
una pesante tensione tra moglie e marito. Lo stesso Messina ha accennato a un tradimento scoperto in passato, ma ha detto che poi «quella storia è stata superata». Erano appena tornati da una vacanza a Pantelleria.
E così, col passare delle ore, si compone il quadro dell’inchiesta dei poliziotti della Squadra mobile, guidati da Lorenzo Bucossi e coordinati ieri dal pm di turno Gaetano Ruta. Sulla porta non ci sono segni di scasso.
In un cestino della spazzatura, a pochi metri dalla casa, gli investigatori trovano un coltello che potrebbe essere l’arma dell’omicidio e una garza sporca di sangue. Luigi Messina passa la serata in questura, a ripercorrere il racconto della sua giornata, a cercare di chiarire i dubbi.
La coppia ha una figlia, 25 anni. Ieri era in vacanza in Svizzera con il fidanzato.