Corriere della Sera

Insulti e accuse: è guerra tra i rapper A Fedez non vanno giù i commenti di Marra-Gué: frustrati. La replica del duo: ti credi Napoleone

- Renato Franco

replica arriva in rete. Fedez posta un video su Instagram. Il linguaggio è da strada, qui lo renderemo da salotto: «Dev’essere frustrante fare le interviste ed essere costretti a pronunciar­e sempre il nostro nome perché se no non vi filano (il verbo è un altro, ndr)». Quindi racconta di un duello western, un faccia a faccia tra i due: Fedez sfida Marra, che avrebbe abbassato lo sguardo. Chiude con la gara dei numeri: «Il nostro tour ha già venduto più di 100 mila biglietti e non è ancora uscito il disco, la terza data del Forum è quasi sold out e ne apriremo una quarta». L’immagine finale è un classico, sventola il dito medio e commenta: «Fa male, vero?».

Le lancette non fanno nemmeno un giro di Rolex che arriva la controrepl­ica. Appena sveglio, felpa militare, tazzina di caffé in mano ad attenuare i postumi dell’hangover (parole sue), Marracash attacca: «A quanto pare al nano con la sindrome di Napoleone è partita la nave sui social, ha inventato un bel po’ di storie. Anzitutto come parli oh, sembri il Cummenda. In secondo luogo, tu mi hai visto e io ho abbassato lo sguardo... ma dove? Ti stai inventando una fandonia (sarebbe stato quasi un colpo di genio usare questo sostantivo, ma ovviamente non l’ha fatto, ndr). Sei l’unico babbo della storia dell’umanità che va alle sfilate con il bodyguard». Stoccata finale dall’alto dei suoi 189 centimetri contro i 174 di Fedez: «Al massimo io abbasso lo sguardo perché mi arrivi al... » e segue la comunissim­a parola nazionalpo­polare con due zeta.

Altro giro di lancette, il tempo di assorbire il fuso di Santo Domingo e arriva Gué Pequeno su uno sfondo da far invidia. Imita Fedez e ne fa una caricatura esagerata: «Abbiamo venduto 300 milioni di biglietti, faremo un tour su Marte, il nostro disco è il numero uno dei numeri uno, presto sarò presidente della Repubblica... Ma vai a ca...». (Non era casa).

Nelle interviste parlate sempre di me e J-Ax perché altrimenti nessuno si accorgereb­be di quello che dite

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