L’Inter si gode la giovane coppia Gagliardini-Kondogbia è già show
L’ex atalantino ha conquistato San Siro all’esordio, il francese è finalmente sbocciato
L’Inter è la dimostrazione che il calcio si evolve e resta sempre lo stesso. Il cuore di tutto rimane il centrocampo, se funziona viene bene anche il contorno. E lì in mezzo i nerazzurri hanno trovato finalmente quel che cercavano. La rinascita era cominciata con un dicembre in risalita, l’esplosione di gioco e occasioni vista con il Chievo è figlia di due giocatori: Kondogbia e Gagliardini, 45 anni in due, un tesoro da 65 milioni.
L’Inter ne ha pagati quasi 30 per l’ex atalantino, dirà il tempo se sono soldi ben spesi, ma la prima uscita è stata impressionante. San Siro è palcoscenico ostico, con un pubblico
esigente, a tratti crudele. Gagliardini si è presentato con il piglio del veterano, una personalità poche volte vista in un ragazzo di 22 anni e ha conquistato in fretta platea e compagni. Si è sposato da subito con l’idea di gioco dell’allenatore, ci ha messo un nulla a capire i meccanismi di squadra, a farli suoi. Più di tutto però si è inteso con Kondogbia. È nata così una nuova coppia, equilibrata e giovane, concreta, che può dare qualità ai nerazzurri.
A fine partita il telefono di Gagliardini ribolliva di messaggi di complimenti. Il ragazzo era raggiante. «Giornata indimenticabile. Grande partita e grande vittoria, ci dà continuità. Ho provato un turbinio di emozioni incredibile e potevo anche fare gol. Le richieste di Pioli assomigliano a quelle di Gasperini: cambia il modulo e quindi le linee di gioco, ma l’atteggiamento è simile. Sono stati due giorni intensi, ho capito fin da subito che questo è un club mondiale: c’è pressione, ma anche grande responsabilità e stimolo a dare sempre di più», la promessa di Gagliardini.
Vivere una splendida giornata non era facile, l’esordio a San Siro non lo è mai. E non è semplice neppure uscire dal tunnel. Ci è riuscito alla grandissima Kondogbia, l’acquisto più costoso della passata stagione: 35 milioni. Definito sopravvalutato, inadatto alla serie A, svagato e pasticcione: un flop insomma. Il francese ci ha messo tanto, ora ha trovato il passo. «Ancora un’altra vittoria, facciamo in modo che la serie continui», ha scritto su Twitter. Con Mancini era un punto fermo, praticamente sempre titolare nel campionato scorso, il primo e più difficile, per ambientamento e responsabilità. E pensare invece che De Boer l’aveva trasformato in un capro espiatorio, esposto alla pubblica gogna il 25 settembre, quando contro il Bologna lo sostituì dopo appena 28’. San Siro fischiava, il tecnico olandese lo bocciò: troppo lento di testa. Kondogbia zitto, non ha mai fatto polemica,
non ne valeva la pena e il tempo gli ha dato ragione. A Udine aveva giocato un’ottima partita, contro il Chievo è stato perfetto nella fase di interdizione, mostrando una scioltezza di gambe e testa già sfoggiata negli anni del Monaco.
Il segreto è Pioli che ha trasformato l’Inter da album di figurine in squadra. Il centrocampo nerazzurro è costato 100 e passa milioni, l’allenatore ha messo a reddito l’investimento. C’è di più oltre le cinque vittorie di fila: in 8 partite 19 punti conquistati su 24 disponibili, una sola sconfitta (bruttissima a Napoli) e un pari nel derby all’esordio. C’è anche una formazione definita negli uomini, gli stessi davanti e dietro: in sostanza si cambia solo se necessario. E pare non serva, in mezzo c’è una giovane coppia che convive felice.
Inizio super Gagliardini: «È stato indimenticabile, ho capito da subito che è un grande club» Il riscatto Sostituito e umiliato da De Boer, Kondogbia non ha mai fatto polemiche ed è rinato