Corriere della Sera

Diego non si fa vedere, il Napoli sì Pescara liquidato nel secondo tempo

Tonelli si ripete dopo aver battuto la Samp, Hamsik e Mertens arrotondan­o

- Napoli Pescara 3 1 SERIE A 20a Carlos Passerini

DAL NOSTRO INVIATO

Ci si può innamorare anche senza per forza vedere Maradona. In realtà Diego l’aveva detto, «allo stadio non vengo», ma al San Paolo l’hanno aspettato tutti lo stesso evocandolo con quel coro d’amore vecchio di trent’anni, quello che conosciamo tutti, «o mamma mamma mamma»: niente da fare, non s’è visto. Lui no ma il suo caro vecchio Napoli sì. E il fatto che, in coda al 3-1 col quale i Sarri’s hanno impacchett­ato un Pescara dalla fierezza encomiabil­e, la gente di Fuorigrott­a abbia rispolvera­to a gran voce «Un giorno all’improvviso», la canzone cult della stagione passata, quella della grande illusione prima della rimonta della Juve, la dice lunga sull’entusiasmo che in città s’è tornato a respirare nelle ultime fruttuose settimane.

Non è finita finché non è finita, si dice, e il Napoli fa bene a crederci. I numeri non spiegano tutto ma qualcosa sì: tipo che non può essere un caso se la striscia positiva è arrivata a nove giornate, con sei vittorie e tre pareggi. E non è solo questione di collettivo, la crescita è anche nei singoli, tipo Tonelli: dopo essere stato una specie di soprammobi­le per mesi, nelle ultime due partite Abbraccio Mertens e Tonelli, entrambi a segno (Getty Images) ha messo dentro altrettant­i gol. Decisivi. Come con la Samp, anche ieri è stato lui a indirizzar­e la domenica con una capocciata da pochi passi a inizio ripresa, dopo il solito primo tempo tribolato, archiviand­o una pratica che l’orgogliosa cocciutagg­ine dell’incerottat­issimo Pescara, dieci assenti, stava rendendo complicata.

Va detto che sulla partita ha avuto un certo peso un errore dell’arbitro Gavillucci che ha inspiegabi­lmente sorvolato sul fallo da rigore dello stesso Tonelli su Gilardino sull’1-0: avesse fischiato, come era suo dovere, forse il pomeriggio sarebbe stato più incerto. Detto questo, da lì in poi lo scarto tecnico fra le due squadre si è fatto evidente. Il raddoppio è arrivato al 4’ con un piattone di Hamsik su lancio di Zielinski a scavalcare una difesa in enorme difficoltà, mentre il terzo gol lo ha segnato in spaccata Mertens, arrivato a 50 in biancazzur­ro, prima del 3-1 di Caprari su rigore nel recupero. La solita ripresa da Napoli, ormai un marchio registrato: 9 degli ultimi 10 gol in campionato sono arrivati nel secondo tempo.

Un trend che Sarri il perfezioni­sta ha spiegato così: «Contro di noi alcune squadre si difendono bene, poi nell’ultima mezz’ora calano. Abbiamo dominato ma sono arrabbiato per il gol preso. Potevamo evitarlo». Il suo collega Oddo ha provato a buttarla sul ridere: «Anche stavolta eravamo in emergenza, mi sento come Lino Banfi nel film ”L’allenatore nel pallone”». Zuparic, per dire, è arrivato da solo con la sua auto direttamen­te dall’Abruzzo: reclutato al mattino causa febbre di Stendardo, s’è fatto una piadina in autogrill e poi ha giocato titolare. Già, salvarsi così è dura. partite consecutiv­e senza sconfitte per il Napoli Il bilancio: sei vittorie e tre pareggi gol segnati da Hamsik in campionato: lo slovacco ha già eguagliato il bottino della scorsa stagione

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