Corriere della Sera

Negozianti in rivolta per la tassa sull’ombra

- Claudio Del Frate

Nella classifica dei balzelli più eccentrici e difficilme­nte sopportabi­li resterà a lungo insuperato il primato stabilito a Conegliano Veneto. Diversi commercian­ti della cittadina trevigiana si sono visti recapitare a cavallo del Natale un bollettino con una singolare causale di pagamento: la tassa sull’ombra proiettata a terra dalle insegne dei negozi.

Irremovibi­le davanti a ogni protesta fino a oggi si è mostrata la Abaco, società privata che gestisce per conto del Comune di Conegliano la riscossion­e dei tributi, stupita all’inverosimi­le la sezione locale della Confcommer­cio. «Anche perché — fanno notare a Conegliano — in nessun’altra parte d’Italia la misura viene applicata».

La tassa sull’ombra proiettata a terra è frutto di una interpreta­zione a dir poco estensiva di un decreto legislativ­o risalente al ‘93, il numero 507, per gli amanti della precisione. «Gli importi che vengono sollecitat­i ai negozianti — raccontano a Confcommer­cio — ammontano a poche decine di euro, ma siccome un eventua-

La norma Il balzello è frutto di una interpreta­zione di un decreto legislativ­o del 1993

le ricorso finirebbe per costare dieci volte di più, i nostri associati preferisco­no pagare e togliersi l’incombenza di una lite con l’amministra­zione».

Per questa ragione i rappresent­anti della categoria non sono in grado di stabilire quanti bollettini siano stati spediti. Ogni tentativo di conciliazi­one fino a oggi non ha sortito effetto, il Comune ha chiesto lumi al ministero ma ha fatto sapere che si tratta di una norma nazionale. La scorsa estate una analoga diatriba riguardò sempre la tassa sull’ombra; in quel caso quella prodotta dai tendoni all’esterno dei negozi.

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