Negozianti in rivolta per la tassa sull’ombra
Nella classifica dei balzelli più eccentrici e difficilmente sopportabili resterà a lungo insuperato il primato stabilito a Conegliano Veneto. Diversi commercianti della cittadina trevigiana si sono visti recapitare a cavallo del Natale un bollettino con una singolare causale di pagamento: la tassa sull’ombra proiettata a terra dalle insegne dei negozi.
Irremovibile davanti a ogni protesta fino a oggi si è mostrata la Abaco, società privata che gestisce per conto del Comune di Conegliano la riscossione dei tributi, stupita all’inverosimile la sezione locale della Confcommercio. «Anche perché — fanno notare a Conegliano — in nessun’altra parte d’Italia la misura viene applicata».
La tassa sull’ombra proiettata a terra è frutto di una interpretazione a dir poco estensiva di un decreto legislativo risalente al ‘93, il numero 507, per gli amanti della precisione. «Gli importi che vengono sollecitati ai negozianti — raccontano a Confcommercio — ammontano a poche decine di euro, ma siccome un eventua-
La norma Il balzello è frutto di una interpretazione di un decreto legislativo del 1993
le ricorso finirebbe per costare dieci volte di più, i nostri associati preferiscono pagare e togliersi l’incombenza di una lite con l’amministrazione».
Per questa ragione i rappresentanti della categoria non sono in grado di stabilire quanti bollettini siano stati spediti. Ogni tentativo di conciliazione fino a oggi non ha sortito effetto, il Comune ha chiesto lumi al ministero ma ha fatto sapere che si tratta di una norma nazionale. La scorsa estate una analoga diatriba riguardò sempre la tassa sull’ombra; in quel caso quella prodotta dai tendoni all’esterno dei negozi.