Sul ghiacciaio islandese, ecco le giacche estreme
L’esploratore Alex Bellini sul Vatnajökull per le 4 nuove «creature» di Paul & Shark
Un viaggio in solitaria su uno dei ghiacciai più grandi del mondo (8.100 chilometri quadrati): il Vatnajökull, il più grande ghiacciaio d’Europa, a oltre 1400 metri di quota (e a 40 sottozero di temperatura). Per gusto dell’avventura, certo. «Ma anche per essere un testimone. Per tornare a raccontare quel che ho visto: il riscaldamento globale, le conseguenze dei cambiamenti climatici. I ghiacciai che si riducono progressivamente».
Alex Bellini sta per partire e la fashion week — e una poltrona di design in uno showroom tra il Duomo e l’Accademia di Brera — è un palcoscenico insolito per chi è abituato alle avventure nel grande freddo —o a fare una corsa da Los Angeles a New York, come Forrest Gump ma quello era un film e Bellini l’ha fatto davvero, o le traversate oceaniche a remi — ma la missione tra i ghiacci è nata come collaborazione tra l’esploratore e Paul & Shark. L’azienda che dal 1976 propone outerwear di qualità e made in Italy — un punto sul quale Andrea Dini, amministratore delegato di Paul&Shark e terza generazione della famiglia, è comprensibilmente orgoglioso — investe in ricerca e sviluppo e una missione come quella di Bellini è fondamentale per continuare a testare nuovi prodotti. Nella collezione l’autunno inverno 2017/18 la missione sul ghiacciaio ha ispirato quattro giacche, la «Water Jacket» pensata come un parka di tessuto resistente a acqua e vento, la «Fire Jacket» cangiante che ricorda i bagliori delle fiamme (impermeabile) realizzata in Tyveck, la «Air Jacket» militare in fibra a sezione cava che permette totale isolamento termico, e la «Earth Jacket» in popeline di cotone con nylon leggero termo nastrato per il tempo libero.