L’evasione fiscale vale 110 miliardi l’anno
Quanto vale l’evasione fiscale in Italia? Secondo il comandante generale della Guardia di Finanza, Giorgio Toschi, ascoltato ieri dalla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, «la media degli anni dal 2012 al 2014 indica un “tax gap” complessivo pari a 109,7 miliardi di euro», circa 6,5 punti di Pil. Il tax gap è lo scostamento fra i tributi che dovrebbero affluire alle casse dello Stato e quelli effettivamente pagati. Dei quasi 110 miliardi di euro che mancano all’appello ogni anno, «circa 99 miliardi sono riferibili alle principali imposte erariali e locali, ovvero Irpef, Iva, Ires, Irap e 10,7 miliardi ai contributi a carico dei datori di lavoro e dei lavoratori dipendenti». L’imposta più evasa, ha sottolineato Toschi, è l’Iva «con 40,1 miliardi di euro come media del triennio 2012-2014, seguita dall’Irpef dovuta da imprese individuali e lavoratori autonomi con un valore pari a circa 28,1 miliardi, dall’Ires con 13 miliardi e infine dall’Irap con 8,5 miliardi».
Sul totale di 88,3 miliardi di euro di tax gap medio per il quinquennio 2010-14 al netto dei contributi, 12,5 miliardi «sono da ascrivere a errori o mancati versamenti». Questo significa che «l’evasione fiscale consapevole da mancata o sottodichiarazione ammonta in media nel quinquennio 2010-2014 a 75,8 miliardi di euro», ha concluso il comandante della Guardia di Finanza.
Sempre ieri, il ministero dell’Economia ha diffuso i dati sulle dichiarazioni Ires e Irap delle imprese nel 2015 (redditi 2014). Emerge che il 43% delle società di capitali ha pagato zero imposte o è risultata in credito. Le percentuali sono in linea con quelle dell’anno precedente. A differenza del 2013, chiusosi con un Pil in netta contrazione, il 2014 è stato però contrassegnato da un lieve ritorno alla crescita (+1,0% nominale e +0,1% reale). Il reddito d’impresa totale dichiarato è risultato in aumento del 4,8% sul 2013, arrivando a 155 miliardi.