Sgura e lo scatto perfetto: «Il trucco è l’empatia»
Il fotografo e la campagna per Stroili. «Costruiamo, come gli architetti»
on sono un fotografo. Sono un fotografo di moda». Giampaolo Sgura, classe 1974, è uno dei fotografi più ricercati nel mondo della moda. Ha ritratto, in 20 anni di carriera, le donne più belle (da Monica Bellucci a Gisele, fino a Irina Shayk), firmando le campagne di molti brand. Stroili lo ha chiamato, per il secondo anno consecutivo, a raccontare la collezione Fleur della prossima primavera estate, che reinterpreta simboli come il cuore, la farfalla e la margherita in una linea dagli accenti delicati e romantici. Le foto sono così una serie di ritratti — coppie di sposi, mamma e figlia, piccoli gruppi di amiche, soprattutto teenager — «nei quali — anticipa Sgura — ho cercato di far emergere i sentimenti e le relazioni, attraverso gli sguardi e la tenerezza dei gesti. Nel caso dei gioielli è importante dare risalto ai dettagli, un orecchino o un braccialetto. Bisogna lavorare con i primi piani ed essere “stretti”, esprimendo il concetto in un conversione a un modello più sostenibile non sarà volontaria, l’Unione Europea renda l’adeguamento necessario».
Arrivava da una miniera certificata anche il diamante grezzo da 342 carati che Caroline ha trasformato in un set di gioielli da regina. «Abbiamo chiamato la pietra The Queen of Kalahari — spiega —. Ma quando ho saputo che nella Karowe mine in Botswana era stata rinvenuta la pietra sono andata sul posto e prima di acquistarla ho chiesto ai proprietari della miniera di avviare il percorso di certificazione intreccio di abbracci e carezze».
Empatia è la parola chiave nelle foto di Sgura, che attinge a piene mani all’universo dei suoi mentori: Richard Avedon e Irving Penn. Dal campo lungo allo stringere per cercare — come si vedrà nei mini video realizzati per Stroili —, attraverso lo sguardo, l’intesa con la camera. Backstage Giampaolo Sgura e l’ad di Stroili, Maurizio Merenda «Per ottenere il risultato migliore — spiega — è importantissimo il team e i personaggi che gravitano sul set: stylist, parrucchieri, truccatori. È l’insieme di competenze che dà vita alla foto perfetta». «Il primo presupposto è la passione per la moda. Un amore che nel mio caso si vede e rende il mio lavoro speciale. Non avrei mai potuto fare il fotografo sportivo o di guerra». Sgura è quasi maniacale per ricreare il quadro, immaginato di volta in volta nella sua testa. «Come dice Wim Wenders — scherza — il nostro è un lavoro di costruzione, alla pari degli architetti», scuola dalla quale Sgura arriva, visto che si è formato in architettura al Politecnico di Milano. Il suo motto: mai confondere la moda con lo stile e il sesso con l’amore. «È la passione vera quella che resta più a lungo — conclude il fotografo —, il resto sono soltanto le mode del momento». Un orecchino della collezione Fleur di Stroili, costruita attorno ai simboli del cuore, della farfalla e della margherita