«Mediaset, la maggioranza Fininvest è solida»
Pier Silvio Berlusconi: il contenzioso con Vivendi? Solo vie legali. Non ci interessa avere azioni Telecom
Che «dal contenzioso con Vivendi si esce solo per via legali» è certo, come ha ribadito ieri Pier Silvio Berlusconi. Ma che sarà un Tribunale a decidere del futuro di Premium e di un’alleanza con Vivendi è tutt’altro che scontato. «Non è una situazione semplicissima» quella che si è venuta a creare dopo il passo indietro di Vincent Bolloré su Premium, ha ammesso l’amministratore delegato del Biscione, «abbiamo subito un danno economico grave sia per Mediaset sia per Fininvest» e adesso «dobbiamo difendere i nostri interessi e quelli dei nostri azionisti». Ma la disponibilità ad esaminare un’offerta «che crei valore», annunciata a Londra all’inizio della settimana da Berlusconi resta valida. A prescindere dalle cause in Tribunale. Anche perché tecnicamente la rinuncia ai ricorsi esporrebbe il board Mediaset a un’azione di responsabilità. Questo fa cadere nel vuoto la richiesta filtrata ieri da Parigi di una disponibilità di Vivendi a discutere di un’alleanza, ma solo a fronte del ritiro delle cause. Vegas: «Stiamo analizzando ma ci sono delle rogatorie che richiedono tempo»
Dopo la tappa a Londra, ieri il vertice operativo del Biscione è stato impegnato a Milano con la presentazione del piano strategico al 2020. Berlusconi ha ribadito che Mediaset non ha interesse a rilevare quote Telecom, come avrebbe proposto il gruppo francese, che ha il 28,3% della compagnia telefonica: «A noi non interessa, il nostro lavoro è fare i contenuti». Il tira e molla dei francesi ha di fatto bloccato la strategia di Cologno sulla paytv, provocando danni che ora rendono «difficile cedere Premium a qualcun altro», ha aggiunto Berlusconi. Comunque «nessuna negoziazione è in corso». Nemmeno con Rupert Murdoch, che dopo la rottura tra Mediaset e Vivendi ha chiesto a Lazard di studiare il dossier, ma si è fermato dopo la salita del gruppo francese al 29,9% dei diritti di voto. Quota che potrebbe permettere a Vivendi di bloccare eventuali delibere straordinarie dell’assemblea Mediaset, o di chiamarne una ad hoc.
Il mercato sembra puntare in questa direzione e anche Berlusconi ha riconosciuto che Vivendi potrebbe muoversi in tal senso: «Bisogna capire che cosa si intende per assemblea — ha commentato —, se un’assemblea normale o straordinaria: chiunque abbia più del 5% può chiamare un’assemblea straordinaria per proporre dei punti. Tutto va ai voti» e «la maggioranza relativa di Fininvest mi sembra abbastanza solida».
La sensazione è che la prossima mossa di Vivendi, che potrebbe essere anche rappresentata da un’offerta con cui provare a riaprire il negoziato, arriverà solo dopo che AgCom e Consob si saranno pronunciate sugli esposti presentati da Fininvest e Mediaset. E ieri il presidente della Commissione di vigilanza della Borsa, Giuseppe Vegas, ha detto che l’indagine non è ancora conclusa: ««Stiamo analizzando tutto. Ci sono, per dirlo impropriamente, delle rogatorie internazionali che richiedono tempo».
La Consob