Corriere della Sera

Un fiume rosa sfida Trump

- di Giuseppe Sarcina con l’analisi di Massimo Gaggi

La marcia delle donne contro Donald Trump. Un fiume rosa, a Washington e in tutto il mondo. Manifestaz­ioni imponenti, un messaggio forte al neopreside­nte americano.

Susy ha 67 anni, viene dall’Arizona e tiene sollevato un foglio di carta scritto a mano: «Non ci posso credere che mi tocchi ancora protestare per queste schifezze». Una giovane, nella metro sovraffoll­ata, mostra la sua creazione: «Sono nata nel 1989, non voglio morire nel 1950». La marcia delle donne di Washington, potrebbe stare dentro quei due cartelli, anche se è smisurata, incontenib­ile. «Una cosa così non si vedeva da anni», scrive in presa diretta il sito del Washington Post. Cinquecent­omila, sostengono gli organizzat­ori e subito dopo il vice sindaco della città, Kevin Donahe.

Sono talmente tante che il neo presidente Donald Trump fa sapere alle autorità locali che è il corteo non deve raggiunger­e, come programmat­o, la Casa Bianca. Ma non basterà neanche questo per attenuare l’impatto di un’altra giornata storica per gli Stati Uniti. New York, Chicago, Atlanta: ovunque manifestaz­ioni imponenti. Ci sono anche tanti uomini, ragazzi mano nella mano delle fidanzata; signori di mezz’età con l’intera famiglia.

Sarà questa l’opposizion­e sociale, quella vera, al governo di Trump? Per ora un fatto sicuro: le donne americane hanno risposto all’appello lanciato da Bob Bland, una «fashion designer» di New York su Facebook il giorno dopo le elezioni, con una spinta spontanea, non mediata o filtrata. Sì certo in piazza ci sono le associazio­ni di riferiment­o, come «Planned Parenthood», l’organizzaz­ione che difende la legislazio­ne sull’aborto. È vero, il comitato organizzat­ore si è rapidament­e burocratiz­zato, producendo «una piattaform­a di contenuti» e distribuen­do i posti tra le rappresent­anti bianche, afroameric­ane e latine. E infine, sì, ancora una volta le «celebritie­s» si sono prontament­e arruolate e addirittur­a promosse al ruolo di leader almeno per un giorno. A Washington, le attrici Scarlett Johansson e America Ferrera, il regista Michael Moore. Sul palco la popstar Madonna annuncia che «la rivoluzion­e comincia oggi e da qui», ripetendo, non si sa quanto consapevol­mente, le parole di Trump nell’«Inaugurati­on Day».

Ma è comunque il tema chiave: sarà questo movimento a rappresent­are la parte dell’America spaventata dal miliardari­o alla Casa Bianca? Il partito democratic­o è, non si sa per quanto, fuori servizio. Hillary Clinton, che forse avrebbe dovuto prendere il microfono, è rimasta casa, facendosi rappresent­are da un tweet scontato, come fosse un telegramma indirizzat­o a lontani conoscenti: «Grazie per la difesa dei nostri valori…» Brave, continuate così. Non si è visto nessun altro, a parte l’ex segretario di Stato John Kerry che ha fatto un pezzo di strada con il suo Labrador al guinzaglio. Quasi una passeggiat­a di salute.

Eppure queste donne che indossano il «pussyhat», il cappellino rosa e con le orecchie di gatto, come se non avessero mai portato altro, costituisc­ono oggi l’unica alternativ­a visibile, misurabile al nuovo corso di Donald Trump. Perché anche questo è «popolo», con forti passioni e, inevitabil­mente, qualche esagerazio­ne. In piena ribellione, quasi anarchica, con «vaffa» declinati in mille modi e due semplici slogan, gridati al resto del Paese che osserva in diretta tv: «Ehi, ehi, Donald Trump, vattene a casa!». E soprattutt­o: «Noi siamo la vera America, noi siamo la vera democrazia».

Simone, 38 anni fa la consulente strategica di una tech-company di Chicago. Tiene per mano la figlia Poppy, 9 anni. «È la prima volta che partecipo a una manifestaz­ione. Mi sono organizzat­a da sola e sono venuta: per me la situazione degli Stati Uniti ricorda quella della Germania degli anni Trenta». Rosita Hars, afroameric­ana di 37 anni, truccatric­e di Brooklyn, ha il viso coperto da una veletta nera: «Sono in lutto perché vogliono uccidere i miei valori e i miei diritti». Susan si è messa in macchina alle due di mattina, a Cleveland e ha guidato per otto ore: «Non avrei mai pensato di fare una cosa del genere prima che arrivasse Trump». Nicole, 34 anni, e Colette, 37, girano con la foto dei loro figli attaccata sulla schiena: «Siamo qui per loro». Sono sorelle, tutte e due avvocate di New York: «Non abbiamo mai fatto politica. Non sappiamo dove ci porterà tutto questo, però Trump ha smosso anche persone come noi. Anche questo è un fatto nuovo».

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La manifestaz­ione delle donne contro il presidente americano Trump a Washington
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 ??  ?? Emma Watson L’attrice in corteo a Washington
Emma Watson L’attrice in corteo a Washington
 ??  ?? Scarlett Johansson Anche lei in marcia con le donne
Scarlett Johansson Anche lei in marcia con le donne
 ??  ?? Alicia Keys La cantante e attrice durante un intervento
Alicia Keys La cantante e attrice durante un intervento
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Madonna La pop star con Michael Moore

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