Corriere della Sera

PIÙ LE DONNE LAVORANO PIÙ FANNO FIGLI

- Carla Nettuno Carla75net@ gmail.com

Caro Aldo,

in effetti la denatalità è uno dei più gravi problemi dell’Italia di oggi. Ho letto l’articolo che vi ha dedicato Federico Fubini e ho provato a dare qualche spiegazion­e: 1) Prima della guerra i figli rappresent­avano anche manodopera; oggi la scuola obbligator­ia è fino ai 15 anni e comunque nelle famiglie c’è più ambizione per cui molti vorrebbero che i propri figli facessero una vita/lavoro migliori e questo comporta un costo. 2) Le donne che lavoravano erano rare; ora hanno meno tempo e forse meno forza per crescere figli. 3) La famiglia allargata: una volta in una casa convivevan­o nonni, figli, zii, nipoti e oltre a condivider­e le spese si divideva anche l’incombenza di badare ai bimbi. 4) Lo Stato, la Chiesa, tutti dicono che bisogna fare i figli, ma nessuno fa nulla per aiutare questi eroi che decidono di farli. 5) Più una famiglia è benestante e meno fa figli. 6) Forse il benessere ci ha resi più egoisti e meno tolleranti? La solitudine, la poca condivisio­ne umana e l’isolamento sociale stanno facendo la loro parte?

Cara Carla,

Lei è più brava di tanti demografi che conosco. Mi ritrovo in molti punti , ma non nel secondo. Meno le donne lavorano, meno fanno figli. Più lavorano, più ne fanno (come succede in Francia e negli Stati Uniti). Perché hanno i mezzi per mantenerli. Ovviamente il governo non deve fare gli spot per la natalità; deve rimuovere gli ostacoli che oggi rendono difficile per le giovani coppie diventare genitori. Si parla da decenni di quoziente familiare ma non se n’è mai fatto nulla: chi ha cinque figli, se dispone di un buon reddito, paga come uno scapolo. Va ricordato pure che i nostri nonni erano poverissim­i, ma figli ne facevano; e non soltanto perché molti morivano prima del tempo.

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