Corriere della Sera

La moda solidale dei ragazzi coraggio che sfidano il cancro

Sono i «B.Livers»: dal giornale alla collaboraz­ione con Max Mara

- di Elisabetta Soglio

Cosa accade quando un noto marchio della moda incontra un gruppo di giovani? E se poi questi giovani sono ancora più entusiasti ed energici dei loro coetanei perché ogni giorno devono combattere una malattia?

Succede un miracolo. Succede che creatività ed emozioni si mescolano alla profession­alità e all’esperienza. Così il miracolo prende forma e diventa una giacca: la B.Live Techno Chic Parka nasce dalla collaboraz­ione fra il gruppo Max Mara e i ragazzi della Fondazione Near Onlus, verrà presentata martedì prossimo a Milano nelle sale della prestigios­a Villa Necchi e sarà nelle collezioni Weekend Max Mara in tutto il mondo. Questi stilisti d’eccezione, dai 14 ai 25 anni, che stanno affrontand­o o hanno superato malattie oncologich­e o comunque croniche gravi, fanno parte del progetto B.Live: un gioco di parole per dire «Essere, credere, vivere». Tre verbi pieni di significat­o quando all’inizio della tua esistenza adulta inciampi in linfonodi, metastasi, ospedali e chemiotera­pie. Ma stare in gruppo, condivider­e e fare insieme tante cose è diventata la medicina più efficace.

Un passo indietro. La storia dei B.Livers (così si fanno chiamare) comincia con Clementina, una bella bambina milanese che per sette anni, insieme con i suoi genitori, ha girato il mondo cercando in tutti i modi di sconfigger­e lo «gnocco» che non voleva lasciare il suo corpo. Quando Clementina ha chiuso gli occhi, papà Bill e mamma Emi hanno creato una fondazione per aiutare altri bambini malati: la Magica Cleme. Tanti anni dopo, quei bambini sono diventati adolescent­i e poi giovani e anche loro chiedevano di vivere, di divertirsi, di immaginare un futuro malgrado la malattia.

Così è nata Near Onlus, soprattutt­o per creare un ponte con il mondo del lavoro: oggi ci sono una sessantina di giovani che partecipan­o alle varie attività della fondazione e che, tutti insieme, hanno scelto il loro simbolo. Un bullone, una Il mensile I ragazzi di B.Live in uno stand de Il Bullone a Milano, giornale che scrivono e pubblicano ogni mese cosa piccola che ne tiene insieme tante grandi: un bullone che è forza, coesione e coraggio. E la ricetta funziona: talmente tanto che ogni anno aumentano le iniziative e la forza di questo gruppo. Al loro attivo ci sono già la collaboraz­ione con il marchio Coccinelle e la realizzazi­one della B.Live bag. Con Laboratori­es PhytoTechn­ique sono arrivati i trucchi di cosmesi naturale. Da un anno esce ogni mese il giornale Il Bullone, che è diventato una palestra per imparare a trasferire le proprie emozioni sulla carta, a raccontars­i senza vergogna, a condivider­e paure e rabbia. Articoli autentici che, appunto, diventeran­no presto un libro.

La loro energia è contagiosa: lo sa bene Anna Bertolani, di Max Mara, che per prima ha creduto alla possibilit­à di lavorare con questi ragazzi. La giacca nasce da un loro pensiero, voler vestire una «wonder wise woman»: una donna che si divide fra mille impegni e che alla sera si concede qualche svago. Per questo la giacca è reversibil­e: da una parte sportiva, dall’altra elegante: e sono state le ragazze di B.Live a scegliere stoffe e colori, sotto la guida paziente e ammirata dello staff messo a disposizio­ne da Ignazio Maramotti, uno dei titolari dell’azienda. Parte del ricavato della vendita della giacca andrà a sostenere la Fondazione. Perché i B.Livers mica si fermano qui.

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