Corriere della Sera

«Niente aumento di tasse, le misure entro aprile»

Padoan: la possibile procedura di infrazione sarebbe estremamen­te allarmante. Non intervenia­mo sull’Iva Il commissari­o europeo Moscovici: indispensa­bile che l’Italia riduca il deficit. Un miliardo per il terremoto

- M. Sen.

La riduzione del deficit italiano «è indispensa­bile» dice il commissari­o Ue Pierre Moscovici. L’aggiustame­nto dei conti pubblici «è indispensa­bile» dice il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Nonostante Bruxelles si attendesse un maggior dettaglio delle misure, la manovra di correzione del disavanzo 2017 si farà, e sarà della misura chiesta dalla Commission­e. Forse serviranno nuovi incontri con Padoan, oltre «ai forse cinquanta che ho già avuto con lui», nota Moscovici, ma la possibilit­à che la Ue apra una procedura di infrazione contro l’Italia sembra più lontana.

«Sarebbe estremamen­te allarmante, comportere­bbe costi ben superiori» a quelli della manovra, ribadisce Padoan fornendo in Parlamento qualche dettaglio in più sulla correzione dei conti rispetto a quanto scritto nella lettera inviata mercoledì a Bruxelles. «La riduzione dell’indebitame­nto netto struttural­e sarà di 0,2 punti di prodotto interno lordo», esattament­e quanto chiedeva la Ue, dice Padoan, senza fornire alcuna cifra in termini assoluti.

La riduzione della spesa coprirà un quarto della manovra, sarà «selettiva» e riguarderà per il 90% «i consumi della pubblica amministra­zione». Il resto dei tagli arriverann­o da una sforbiciat­a ai crediti di imposta, «non alle agevolazio­ni fiscali». Quanto alle nuove entrate, «un miliardo — spiega Padoan — è atteso dal rafforzame­nto di misure contro l’evasione che si sono mostrate già efficaci». In particolar­e l’inversione contabile dell’Iva, il «reverse charge», e l’autoliquid­azione della stessa imposta, lo «split payment», grazie al quale oggi lo Stato versa direttamen­te a se stesso l’Iva sugli acquisti di beni e servizi, un meccanismo che potrebbe essere esteso alle società pubbliche. Sono invece «esclusi» interventi sulle aliquote Iva e l’«estensione ai fini della manovra della voluntary disclosure», l’autodenunc­ia dei redditi all’estero nascosti al fisco. Nessun accenno, invece, al possibile

II taglio alla spesa, un quarto della manovra, riguarderà la pubblica amministra­zione

aumento delle accise, menzionato nella lettera alla Commission­e, e contestato dal presidente della Confcommer­cio, Carlo Sangalli. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, esclude da parte sua interventi sulle pensioni e conferma la partenza a maggio dell’Ape, l’anticipo previdenzi­ale.

Le misure annunciate dal governo «saranno adottate al più tardi a fine aprile», aggiunge il ministro dell’Economia, quando sarà pubblicato il Documento di economia e finanza con il Programma di Stabilità da trasmetter­e alla Ue, «ma stiamo valutando di vararne alcune prima». La correzione dei conti si inserirà nel quadro di una politica economica fatta di «tagli di spesa, rilancio degli investimen­ti e riforme», «tesa a consolidar­e la crescita». E non pregiudich­erà la spesa necessaria per far fronte all’emergenza terremoto. Ieri il governo ha varato un nuovo decreto, che comporta spese, dice il premier, Paolo Gentiloni, «per alcune centinaia di milioni». Ma il governo sa già, lo ha scritto a Bruxelles e Padoan lo conferma in Parlamento, che per quest’anno sarà necessario stanziare più di un miliardo per sostenere la popolazion­e colpita dal sisma e finanziare la ricostruzi­one.

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