Corriere della Sera

Un robot per valigia

Mobilità del futuro: presentati a Boston Gita e Kilo i prototipi creati dalla startup innovativa di Piaggio Si muovono da soli e ricordano i percorsi fatti

- @16febbraio DALLA NOSTRA INVIATA Giuliana Ferraino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Piaggio entra nel futuro con Gita e Kilo, i due nuovi veicoli che il gruppo di Pontedera ha presentato ieri a Boston attraverso Piaggio Fast Forward (Pff), la startup creata a Cambridge, Massachuse­tts, nel 2015 per inventare la mobilità che sarà. «Piaggio innova da oltre cento anni, non poteva non investire nella robotica», sostiene il presidente Roberto Colaninno. «Gita è la Vespa del 21° secolo, Kilo la nuova Ape — aggiunge il figlio Michele, 40 anni, ceo di Immsi, la holding di controllo del gruppo Piaggio, e presidente di Pff —. Gita e Kilo sono pensati per aiutarci a costruire la città del futuro: libera da auto, traffico e inquinamen­to».

Immaginate il bagagliaio di un’automobile staccato dall’auto, che si muove in modo indipenden­te, ci segue a poca distanza come un cagnolino, grazie a un collegamen­to wifi, ma è capace di automappar­e il percorso e ripeterlo autonomame­nte. Gita può trasportar­e fino a 20 chili, muoversi in uno spazio chiuso o all’aperto, a una velocità media di 20 km/ h, con un’autonomia di circa 8 ore (funziona con batterie al litio). Kilo è il fratello maggiore: ha 3 ruote e può trasportar­e fino a 115 chili. Per ora sono prototipi, costruiti interament­e in fibra di carbonio, con molte parti stampate in 3D. Sono dotati di telecamera a 360 gradi anteriore e posteriore, di sensori per rilevare gli ostacoli, luci led per indicare quando sono in movimento (diventano rosse in caso di frenata). Possono trasmetter­e musica, ma anche proiettare un film.

Le applicazio­ni? Svariate. Negli ospedali, nei centri commercial­i, allo stadio, nelle scuole, in fabbrica. Ma può essere anche un trolley-robot per accompagna­rci a fare la spesa, a piedi o in bici. «Stiamo studiando le possibilit­à di applicazio­ne. Nei prossimi quattro mesi porteremo Gita e Kilo in giro per gli Usa e chiederemo ai potenziali clienti di aiutarci a trovare nuovi usi», sostiene Greg Lynn, chief creative officer di Pff e docente alla Yale University. «Gita e Kilo sono una piattaform­a aperta, che può essere arricchita e personaliz­zata».

«Per inventare la mobilità del futuro abbiamo deciso fin dall’inizio di guardare ai modelli emergenti di mobilità», sostiene Jeffrey Schnapp, ceo di Pff, professore alla Harvard University, dove è co-direttore del Berkmann Center for Internet e Society. «Dall’esperienza Piaggio e dalla rivoluzion­e della Vespa abbiamo preso l’idea di mobilità leggera, e l’abbiamo sposata a due fattori sempre più importanti nella società moderna: l’ubiquità delle reti e l’esigenza di avere sempre più zone pedonali e libere dal traffico».

È stato Michele Colaninno a battezzare Gita, perché «contiene l’idea di un tragitto breve ma piacevole. Ed è questo l’obiettivo: inventare una mobilità piacevole. La Vespa ha risolto molti problemi pratici, ma era anche bella, quasi un prolungame­nto di sé». Almeno in città. Il nome di Kilo invece lo ha scelto Lynn, perché «dà l’idea di quanto può trasportar­e». Ma questo è solo l’inizio. «Con Pff abbiamo grandi ambizioni: puntiamo a creare una nuova categoria di veicoli per la città del 21° secolo, che si richiama alla tradizione Piaggio, ma che abbracci le nuove tecnologie», dice Schnapp, grande ciclista ma anche ex pilota di moto semi profession­ista (ha partecipat­o all’Aprilia Cup). Inclusa l’intelligen­za artificial­e, che permetterà ai veicoli-robot di imparare da noi. Con una differenza. «Se questo progetto fosse nato nella Silicon Valley sarebbe stato diverso, noi abbiamo messo la persona al centro».

La domanda è: quale sarà il prezzo? È presto per saperlo. «Non siamo ancora pronti per dirlo. Speriamo che il prezzo scenderà, per essere attraente per il consumator­e», afferma Colaninno. Che a giugno porterà i primi veicoli in Italia «in prova» nella fabbrica di Pontedera e in alcune città. I primi prodotti arriverann­o sul mercato entro la fine dell’anno. L’attesa è grande, come dimostra la platea di invitati ieri sera al lancio: erano presenti Tye Brady, capo di Kiva, la società di robotica che fa capo ad Amazon, il capo de Le Cirque du Soleil, Boris Verkhovsky, e il numero uno di YouTube, Liam Collins.

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Otto ore Gita funziona a batterie al litio e ha autonomia per 8 ore
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Fibra di carbonio Kilo, il «fratello maggiore» di Gita, come lei interament­e costruito in fibra di carbonio. Rileva gli ostacoli tramite sensori
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