I nostri 17 anni con Dino, che faceva più bello Corriere.it
Inseguiamo le hard news e tutto ciò che scorre. Frenesia continua, chi lavora all’online lo sa e si adegua. Poi ci sono delle notizie che ti sospendono, ti paralizzano di colpo. Ti impongono di fermarti, ti riportano alla vita, quella lenta, quella che immagini sempre di tenere fuori dal portone di via Solferino. Perché al Corriere.it si sta in movimento. Alle 15 e qualche minuto di ieri abbiamo smesso di correre in redazione. Il vociare è finito di colpo. «È morto Dino».
Dinone De Florio aveva 40 anni, se ne è andato per una malattia diagnosticata un mese fa. Era da 17 anni al Corriere. Una moglie Silvia, giovane, bella e sorridente che aveva sposato una settimana fa in ospedale. Una figlia di un anno, Diana, che oggi abbracciamo come se fosse nostra figlia. Faceva con noi i turni, dalle 7 alle 24. Arrivava, passo lento e con l’immancabile tazzina di caffè in mano. Lo vedevi al tavolone dei grafici, a tagliare foto, poi in mensa e poi di nuovo al distributore automatico. Ne beveva una quantità industriale di caffè, 8, 9, 10. Il giorno del matrimonio Dino ci ha spedito dall’ospedale una sua foto che nessuno qui in redazione potrà mai scordare. Elegantissimo in completo grigio, magro, scavato ma con il sorriso. Quello non lo abbandonava mai. Corriere.it deve tanto a Dino e ai suoi amici, Antonio, Emanuele, Marcello. Lavorano nell’ombra. Non sono firme. Fanno i grafici, lavorano per rendere ogni giorno più bella la homepage e la versione mobile Grafico Dino De Florio, lavorava in via Solferino dal 2000 come grafico del nostro sito. All’online è forte il senso di squadra. Il venirsi incontro è la regola, altrimenti finisci male. Pochi svolazzi, molta sostanza. E Dino era uomo di spogliatoio se ce n’era uno.
Alle volte capisci se una notizia può funzionare, «si fa cliccare», se quelli come Dino la commentano, ci discutono sopra, la leggono e se la rileggono e magari poi anche te la stroncano senza pietà. Dino era il nostro fact checking istantaneo. Altro che social. In più ci aggiungeva la parlantina milanese-tarantina che dava a ogni sua osservazione quel tocco in più che non guasta.
La vecchia redazione dell’online, al piano terra, era tappezzata di perle linguistiche di Dinone. Le appuntavamo sui fogli del bloc notes e le incollavamo sulla parete: un «collage» di vita di redazione. Le sue erano stilettate da consumato professionista di cabaret (aveva tempi comici esiziali), molte sulla sua Juve e altre, qui non riproducibili. Una di quelle frasi me la sono stampata e me la sono messa sul muro dietro la scrivania nel grande e nuovo open space al primo piano. «L’unico problema di Gelmini è che è giovane... deve sembrare un incidente». Ti folgorava così. Ciao Dino.