Corriere della Sera

Scuola, la Uil contro il ministero: facilitate le donazioni agli istituti paritari

- Di Claudia Voltattorn­i

Ci sono bonus e bonus. Quelli che arrivano a destinazio­ne dopo una lunghissim­a trafila burocratic­a (e quindi dopo molto tempo) e anche decurtati. E quelli che finiscono in un conto corrente e sono subito disponibil­i. Basta un comma aggiunto all’ultimo momento e la differenza tra quello che arriverà alle scuole statali e a quelle paritarie è servita. Si chiama «school bonus» ed è previsto dalla legge 107 della Buona scuola. Si tratta di un credito d’imposta fino a un massimo di 100 mila euro che spetta a chi fa donazioni in favore delle scuole per finanziare la manutenzio­ne o la realizzazi­one di strutture scolastich­e (laboratori, palestre, mense) e sostenere azioni per migliorare l’occupabili­tà degli studenti. Si sceglie perciò la scuola da aiutare e si inviano i soldi. Ma nel comma 148 bis della legge di Stabilità aggiunto in corsa poco prima dell’approvazio­ne in dicembre, si legge che «in deroga a quanto previsto dal comma 148 (che definisce le modalità del bonus per le scuole statali, ndr), le erogazioni liberali in denaro in favore delle scuole paritarie sono effettuate su un conto corrente bancario o postale intestato alle scuole paritarie beneficiar­ie stesse, con sistemi di pagamento tracciabil­i». Queste somme devono essere comunicate «mensilment­e al ministero dell’Istruzione», e sul sito Internet dell’istituto, che dovrà anche versare entro 30 giorni il 10% della cifra nel fondo destinato alle scuole meno fortunate che non ricevono bonus. Per le statali, la cifra si versa alla Tesoreria dello Stato. Il ministero delle Finanze la gira alla Ragioneria che la manda al Miur che lo destina alla scuola scelta, avendo prima tolto il 10% per il fondo. Esulta il sottosegre­tario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, «fondi direttamen­te alle paritarie». Mentre la Uil scuola parla di «scardiname­nto della scuola statale». Spiega il segretario Pino Turi: «Saltando tutta la trafila burocratic­a, per le paritarie il godimento delle elargizion­i è immediato e diretto, è un regalo». Inoltre, «non è prevista alcuna sanzione per il mancato versamento della quota del 10%, invece automatica per le statali».

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