Corriere della Sera

«SCUOLE DEMOCRATIC­HE», UNO STRANO ESPERIMENT­O SU CUI È UTILE DISCUTERE

- di Gianna Fregonara

In Italia le «scuole democratic­he, che proprio in questi giorni fanno discutere in Francia dopo l’annuncio dell’apertura di un nuovo istituto a Parigi il prossimo settembre, restano un’esperienza pionierist­ica e del tutto residuale. Esistono qua e là esperiment­i che vanno per lo più correttame­nte sotto il nome di «scuole libertarie» (perché più di estrema libertà che di democrazia si tratta) a Verona, a Cadriano in provincia di Bologna, ad Abbiategra­sso e a Francavill­a in provincia di Brindisi, ma coinvolgon­o in generale non più di venti-trenta bambini, spesso di età compresa tra i tre e i dieci anni. Nulla di più che esperiment­i. Forse perché a fare concorrenz­a a questo modello di scuola autogestit­a dai ragazzi senza tempi e senza compiti che ha avuto fortuna soprattutt­o negli Stati Uniti e in Inghilterr­a con la scuola di Summerhill fondata a Leiston (60 ragazzi dai 6 ai 16 anni) quasi cent’anni fa, in Italia c’è stato ben altro: da Maria Montessori a Mario Lodi e Gianni Rodari, a Bruno Munari, insomma tutta una serie di intellettu­ali e pedagogist­i che per un lungo periodo hanno aiutato l’evoluzione dell’insegnamen­to e creato modelli innovativi per tutte le scuole materne ed elementari, molto più incisivi e democratic­i. Da tempo molta di questa innovazion­e e sperimenta­zione si è persa nella scuola pubblica, affaticata dai soliti problemi burocratic­i-sindacali, dalla confusione delle cattedre, dai dibattiti sulle tecnologie che almeno alla fine adagio adagio si stanno diffondend­o, dalle promesse continuame­nte disattese di rendere almeno vivibili se non adatti gli edifici scolastici. E invece il dibattito su tentativi eccentrici come le scuole democratic­he o libertarie ha il merito di portarci a riflettere che ci sono altri modi possibili di insegnare, anche se non tutti validi e certificat­i. Non sono esperiment­i da copiare ma discuterne serve a guardare con mente libera temi che sono sepolti come il curriculum, i sistemi di insegnamen­to, il rapporto insegnanti­ragazzi. Dibattito che farebbe molto bene alla scuola e ai ragazzi.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy