LA VOSTRA FOTO
Lorenzo Sella Di più: Mitterrand fu insignito della Francisque, massima onorificenza di Vichy. Quando capì che la Germania avrebbe perso la guerra, cominciò a fare il doppio gioco; in una casa della Resistenza vide la foto di Danielle, e disse: «Ecco la donna che sposerò» (il saggio definitivo sul giovane Mitterrand l’ha pubblicato Pierre Péan: Une jeunesse française, Fayard, 1994). Nel 1965 ministro della Cultura era André Malraux, uno che aveva scritto libri tra i più belli del Novecento. L’anno prima il suo discorso per la traslazione al Panthéon delle presunte ceneri (il corpo non fu mai identificato con certezza) del resistente di sinistra Jean Moulin, torturato dai nazisti — «il suo povero volto informe dell’ultimo giorno, le sue labbra che non avevano parlato, quel giorno era il volto della Francia…» — aveva commosso de Gaulle, che non piangeva mai. Preoccupato per l’ascesa di Mitterrand, che disprezzava, il ministro scongiurò de Gaulle di andare a fare campagna in tv. Il Generale rispose: «Cosa vuole che vada a dire in televisione, Malraux? Mi chiamo Charles de Gaulle e ho 74 anni?». Alla fine affrontò davvero le telecamere, e qui le opinioni divergono: secondo il suo biografo Charles Williams la performance fu modesta; secondo i suoi anziani ammiratori con cui ho parlato, il Generale sorprese i francesi con un tono alla mano e un linguaggio fresco. Vinse agevolmente le elezioni, ma considerò un affronto essere stato portato al ballottaggio. Dietro i manifesti elettorali di Mitterrand c’erano ciminiere fumanti; i Verdi erano di là da venire.
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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere