Camera (con vista) dentro il convento
Gli inglesi lo chiamano champing (dall’unione di church e camping), in Italia sono 864 le strutture religiose prenotabili, tra conventi, monasteri e abbazie. A Oropa, per esempio, una stanza costa 20 euro. Ecco dove trovare i posti migliori
li inglesi lo chiamano champing, contrazione di church e camping. Si pernotta in strutture sconsacrate o adattate all’accoglienza, seguendo la tendenza nata in Gran Bretagna e che prevede sistemazioni spartane in chiese con brande e fornelli, idea dell’ong londinese Churches Conservation Trust che destina i guadagni alle ristrutturazioni. Si paga una quota di poche sterline e al mattino si lascia la chiesa che ritorna alla sua normale routine di accoglienza dei fedeli.
In Italia il champing non esiste ancora, ma sono centinaia i conventi e monasteri dove dormire a prezzi modici, ritrovandosi immersi nel silenzio di un chiostro fra benedettini o cistercensi. Il portale www.ospitalitareligiosa.it ne ha catalogate 864 presenti in tutte le regioni, con la possibilità di fare una ricerca mirata a seconda della soluzione che si cerca. «Il portale è online dal giugno 2015 — dice il responsabile Fabio Rocchi — dopo un lavoro di due anni. Da 4.500 strutture censite siamo arrivati alle 864 prenotabili, ma solo direttamente dal visitatore, chiamando i contatti che indichiamo; siamo un’associazione no-profit e lavoriamo come volontari e quindi non facciamo intermediazione con percentuale come i siti di prenotazione commerciali».
L’accoglienza in questi luoghi, soprattutto in quelli più isolati o lungo le vie di pellegrinaggio, è una pratica secolare che oggi ha un risvolto turistico per i visitatori che vogliono avvicinarsi alla bellezza e alla tranquillità di antichi muri che ospitano spesso capolavori artistici, erboristerie, biblioteche storiche e camere essenziali quanto lontane dalla vita quotidiana. Come all’abbazia di Farfa, a Fara in Sabina, provincia di Rieti, che segue la regola benedettina e ospita i visitatori in una foresteria a fianco dell’abbazia (55 euro a persona in pensione completa www.abbaziadifarfa.it).
Da decenni l’ospitalità religiosa (soprattutto nelle città italiane e in primis a Roma) esiste anche in altre forme: come le «case per ferie», ostelli, convitti o altri spazi riconvertiti per il turismo a prezzi calmierati; in alcuni casi però si tratta di veri e propri alberghi allineati all’offerta commerciale degli hotel; in questi casi le tariffe già indicano che sono da evitare.
L’ospitalità offerta da conventi, santuari e monasteri sparsi in tutta Italia resta la più autentica, anche per la bellezza architettonica degli edifici sacri: come il santuario di Oropa, in provincia di Biella (www.santuariodioropa.com) e scendendo fino a Sud, il convento di San Michele sul Monte Gargano (www.santuariosanmichele.it).
Luoghi di meditazione o di breve fuga dalla vita quotidiana, a patto di sapersi adattare a situazioni spesso essenziali, con i ritmi e i riti che scandiscono la giornata del monastero. Il consiglio è informarsi bene sul tipo di ospitalità, dalla colazione alla camera, per non trovarsi in contesti troppo spartani o comunque non adatti alle proprie esigenze. Il monastero di Santa Croce è immerso in un parco di 10 ettari, le unità abitative (93) sono staccate dal convento A Cuzco un ex seminario barocco del 1592 è stato trasformato nell’albergo di lusso Hotel Monasterio (tel. 049.9999322, www.praglia.it). È invece costruito su un promontorio fra Liguria e Toscana il monastero di Santa Croce (nei pressi di Ameglia nello spezzino), gestito dai Carmelitani Scalzi è immerso in un parco di dieci ettari con unità abitative separate dal monastero vero e proprio, per un totale di 93 camere (tel. 0187.60911, www.monasterosantacroce.it). Il nome di Camaldoli in Italia è sinonimo di monastero. In località Poppi, in provincia di Arezzo, fu fondato mille anni fa dal monaco (ed eremita) benedettino San Romualdo, ed è immerso in un bosco dell’Appenino tosco-emiliano. Si soggiorna in case coloniche nelle vicinanze, gestite dai monaci (tel. 338.7918153, www.camaldoli.it). Altrettanto antico è il convento santuario della Verna (Chiusi della Verna, nell’aretino) fra i nuclei del culto francescano e donato al santo dal conte Orlando Cattani (www.santuariolaverna.org).