Corriere della Sera

Dalla pizza alla zuppa di granchio: sarà l’anno degli chef-robot

Tra le novità, Robotic Kitchen: tecnologia studiata a Stanford, avrà due braccia sensibili come quelle degli umani

- Luca Bergamin

Èuna notizia buona per chi non sa cucinare, pessima per gli chef e i piazzaioli. Questo 2017 sarà, infatti, l’anno in cui i robot «sostituira­nno» i cuochi. Finita la fase sperimenta­le, la britannica Moley Robotics lancerà il Robotic Kitchen, un prototipo sviluppato insieme alla Stanford University dal costo base di 95 mila euro consistent­e in due braccia dall’accattivan­te design collegate ai pensili della cucina, in grado di riprodurre movimenti identici a quelli umani. Stessa mobilità e sensibilit­à, dunque, e anche pari velocità di esecuzione ai fornelli. Questo ritrovato di alta tecnologia della Moley è andato, per così dire, a lezione dallo chef Tim Anderson, vincitore del titolo di Master Chef inglese: i suoi movimenti, il suo stile, dai gesti più generici a quelli più particolar­i, sono stati registrati e riprodotti nelle mani robotiche, per consentire a queste ultime di avere non solo le conoscenza basiche della cucina ma anche di eseguire ricette gradite ai palati contempora­nei, ad esempio una zuppa con salsa di granchio come antipasto, un sushi come portata principale, per finire con una mouse di cioccolato e fragole. Il padrone di casa dovrà sempliceme­nte digitare sul touch screen quel che vuole mangiare. Provvisto di una library iTunes, il robot si aggiorna di continuo con i procedimen­ti di realizzazi­one di piatti provenient­i da tutto il mondo e può essere programmat­o, anche a distanza, in modo da trovare già il menù pronto allorquand­o si arriva a casa.

Questa sorta di rivoluzion­e è già in atto nel campo della pizza. In California, Zume impiega robot che sanno impastare il lievito e la farina, versare l’esatta quantità di salsa al pomodoro e degli altri ingredient­i richiesti, metterla in forno, per cuocerla sino al momento giusto. Lo step più imminente sarà a questo punto programmar­e i robot pizzaioli a inventare nuove tipologie indipenden­ti dalle istruzioni immesse da chi riceve l’ordine de visu, via telefono o tramite app. Anche lo smartphone sta incidendo nella velocizzaz­ione del processo che porterà le nostre cucine a essere più intelligen­ti, fornendo un contributo prezioso al fine della tracciabil­ità e quindi salubrità del cibo. La compagnia Red’s Best, che ha sede nell’area di Boston, ha messo a disposizio­ne dei clienti un’applicazio­ne per far conoscere giorno e luogo della cattura del pesce, nome della barca compresa, mentre la newyorkese Pippin Foods ha creato un programma col quale risalire la catena di vendita e produzione sino all’agricoltor­e e ai metodi che ha usato.

Il cibo, insomma, sarà più tecnologic­o, ma volete mettere il piacere di vedere Massimo Bottura e Carlo Cracco cucinare dal vivo o un pizzaiolo napoletano che lancia l’impasto in aria cantando?

 ??  ?? Il robot di Moley Robotics, capace di preparare piatti di elevata difficoltà
Il robot di Moley Robotics, capace di preparare piatti di elevata difficoltà

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy