Corriere della Sera

Intesa Sanpaolo, risale Generali La banca: nessuna ops allo studio

Il Leone su dell’1,77%. Interesse per la combinazio­ne industrial­e, oggi board sui conti

- Paola Pica

Due riunioni del consiglio di amministra­zione convocate per l’esame del bilancio 2016 a ridosso l’una dell’altra, ieri pomeriggio e questa mattina, hanno acceso in Piazza Affari la speranza di un’accelerazi­one del dossier Generali. Per qualche ora il mercato ha scommesso sulla concretizz­azione di un’offerta di Intesa Sanpaolo sul Leone, almeno a giudicare dal brio dei titoli della compagnia assicurati­va triestina.

Alle fiammate del 5% in avvio è seguita una chiusura ancora in rialzo dell’1,77% nonostante le smentite sul possibile approdo dell’offerta ai consigli di Intesa e sulla convocazio­ne straordina­ria del board nel fine settimana.

In serata, Intesa ha aggiunto in una dichiarazi­one alla Reuters che nessun lancio di offerta pubblica di scambio è «allo studio della banca». Il gruppo guidato da Carlo Messina ha fin qui ammesso solo l’interesse per una «combinazio­ne industrial­e» con Trieste e subordinat­o l’eventuale operazione al soddisfaci­mento di condizioni sul mantenimen­to dell’alto livello di patrimonia­lizzazione della banca e sulla remunerazi­one agli azionisti, che attendono un dividendo di tre miliardi sull’esercizio 2016 e di quattro miliardi nel 2017.

Mentre la Banca centrale europea e il governo seguono «con attenzione» l’evolversi

L’ultima parola ce l’ha il Consiglio comunale di Genova, che martedì scorso ha rinviato di una settimana la decisione di votare la delibera con cui il Comune cede Amiu, la società che gestisce i rifiuti, a Iren. L’intesa prevede un ingresso progressiv­o della multiutili­ty di cui il Comune di Genova ha il 17% (e che controlla con Torino e i Comuni emiliani). Amiu ha i conti in rosso ed è appesantit­a dai costi per lo smaltiment­o fuori regione dei rifiuti (3 milioni al mese dal 2015, finora 87 milioni). I lavoratori hanno però bocciato l’intesa, vogliono che Amiu resti tutta di Genova. della vicenda, molto lavoro, par di capire, attende ancora manager e advisor prima di poter sciogliere la riserva sull’aggregazio­ne. Il profilo regolatori­o e di vigilanza è certamente un capitolo tra i più complessi.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha osservato ieri di non vedere «contrasto» tra difesa dell’italianità e capacità di essere forti sui mercati internazio­nali. Nelle sale operative si punta già, invece, come si è visto, su una possibile offerta di scambio, con eventuale aggiunta di cash, sul 60% del capitale, a un (f. ch.) Anche Bper svaluterà la partecipaz­ione nel fondo Atlante. Lo ha detto ieri il Ceo Alessandro Vandelli. Quanto ad Arca Sgr, di cui il gruppo modenese ha già oltre il 32%, è interessat­o a valutare l’acquisizio­ne del 20% che hanno Pop Vicenza e Veneto Banca. Intanto si attendono i corrispett­ivo di circa 17 euro per azione.

Quanto ai conti d’esercizio, sono i primi approvati con la nuova governance monistica, introdotta nell’aprile scorso. Il consiglio dovrebbe inoltre affrontare la possibile cessione di un portafogli­o di crediti deteriorat­i (non performing loan) e procedere con le verifiche di valore delle attività iscritte a bilancio. Tra le possibili svalutazio­ni potrebbe esserci il contributo nel fondo Atlante, che è stato pari a 845 milioni. bilanci delle banche venete per vedere l’ammontare degli Npl. Le sofferenze saranno acquistate dall’azionista Quaestio, attraverso Atlante II. Ieri il Ceo della sgr che gestisce il fondo, Paolo Petrignani, ha detto che per il momento Atlante non acquisterà gli Npl di Mps.

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