Corriere della Sera

Meno zucchero per Coca-Cola E risparmier­à un miliardo

De Quinto: pronti a una riorganizz­azione del marchio

- Andrea Ducci

Vodafone Italia (nella foto l’ad Aldo Bisio) ha chiuso il terzo trimestre (al 31 dicembre 2016) con ricavi da servizi e clienti in banda larga, mobile e fissa, in crescita. I ricavi da servizi hanno raggiunto 1,3 miliardi di euro (+3%). Anche i clienti 4G sono cresciuti nel trimestre di un milione, a quota 8,3 milioni. Accelerano i ricavi da servizi di rete fissa (+11,9%) pari a 225 milioni, e i clienti di banda larga fissa si attestano a 2,119 milioni (+11,1%), con 70 mila nuovi clienti. La copertura 4G supera il 97% della popolazion­e in oltre 6.700

Invito alla moderazion­e con lo zucchero. Lattine e bottigliet­te in formati più piccoli. Un bollo rosso per contrasseg­nare e identifica­re ancora di più un marchio noto in tutto il mondo. La rivoluzion­e in casa di Coca-Cola è in atto. Il 9 febbraio il gigante mondiale nel settore soft drink e bevande comunicher­à i dati di bilancio al mercato e agli analisti. Ma da settimane buona parte dell’azienda, basata ad Atlanta in Georgia, è impegnata a predisporr­e il piano che dovrà traghettar­e nel prossimo triennio un gruppo da oltre 41 miliardi di euro di fatturato. L’obiettivo è fare quadrare i conti, migliorand­o i margini di un’attività che negli ultimi anni ha registrato un’erosione dei guadagni e una flessione dei ricavi. La strategia è quella tratteggia­ta da Marcos de Quinto, vice presidente esecutivo che sovrintend­e tutte le attività di marketing di Coca-Cola Company, in occasione del suo Risultato netto passaggio a Roma. «Il progetto prevede la riorganizz­azione dei marchi Coca-Cola, CocaCola Life, Coca-Cola Zero, Coca-Cola light, finora strutturat­i come unità di business distinte e autonome», spiega de Quinto. Il nuovo piano trasferirà tutto sotto il cappello del brand Coca-Cola, che verrà poi declinato nelle diverse varianti dolcificat­e senza o con poco zucchero. In pratica, ogni bottiglia Dati in miliardi di euro o lattina avrà lo stesso design e stile, caratteriz­zato da un bollo rosso. Ciò che può apparire solo un nuovo dettaglio dovrà tradursi in efficienze e risparmi. Il marketing del gruppo sarà, infatti, impegnato ad assecondar­e e promuovere la domanda di soft drink a basso contenuto di zucchero. A chiederlo, del resto, sono sia i consumator­i sia l’Organizzaz­ione mondiale della sanità, sebbene per ragioni non sempre univoche. Un dato aiuta a cogliere l’effetto della scelta maturata ad Atlanta. Una bottigliet­ta di Coca-Cola a base di zucchero costa oltre il 10% in più rispetto alla medesima bevanda con i dolcifican­ti. Differenza non trascurabi­le per un gruppo che acquista zucchero per dolcificar­e circa due miliardi di soft drink all’anno.

L’altra gamba su cui poggia il piano riguarda le attività di imbottigli­amento in paesi come Stati Uniti, Cina, Giappone e alcuni paesi africani. Dove Coca-Cola produce ancora direttamen­te. Il gruppo sta passando la mano in favore di operatori locali per concentrar­si definitiva­mente su gestione, sviluppo e marketing del marchio. Meno zucchero e la dieta sul fronte dell’attività di imbottigli­amento dovrebbero garantire risparmi per circa 1,5 miliardi di euro.

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