Ferrari, conti 2016 record Marchionne: F1, valutiamo l’ingresso nella proprietà
E dice che sono «stime prudenti», anzi, «per essere chiari: numeri conservativi». Sergio Marchionne ha appena presentato i conti 2016. Stracciano ogni record. Quando poi il presidente Ferrari passa agli obiettivi 2017, che anticipano di due anni il miliardo di utile operativo lordo, ad accelerare verso altri limiti è anche la Borsa. Tetto dei 60 euro più volte superato, chiusura a un soffio: 59,75. Un anno fa, il 4 gennaio, il prezzo d’esordio a Milano fu di 43 euro.
Ci sono progetti a 360 gradi, del resto, nell’agenda del Cavallino. Il business Formula 1, per esempio, con la conferma che «stiamo parlando con Liberty Media, valutiamo l’opportunità di acquistare una quota»: non prima, però, di aver chiarito con i nuovi proprietari del Circus «cosa accadrà dopo il 2020» (tradotto: al Cavallino saranno ancora riconosciuti i maggiori introiti che ne riflettono il plus rispetto alle altre scuderie?). Oppure, ci sono i piani di valorizzazione del brand «oltre» l’auto: e il Marchionne che dice «no, non faremo una motocicletta», ma «stiamo sperimentando modi per esprimere il brand sul lato del lusso senza rovinarne la reputazione», pensa probabilmente a qualche pezzo firmato Ferrari nell’arredamento di altissima gamma e altissimo design.
Su tutto, com’è ovvio, c’è il core business. Anche lì: i nuovi modelli aumenteranno, ma «saremo molto cauti, non dobbiamo fare niente che danneggi il dna del marchio». Croce sopra, per dire, un ipotetico Suv. D’altra parte: perché mettere a rischio un business model che, con 8.014 auto vendute, ha portato 3,1 miliardi di ricavi (+9%), 880 milioni di utili operativi lordi adjusted (+18%) con conseguente margine del 20,4% e, infine, 400 milioni di utili netti (425 senza le poste straordinarie, +37-38% in entrambi i casi) che consentiranno di distribuire un dividendo di 0,635 euro per azione?
I target 2017 discendono da lì: 8.400 auto, oltre 3,3 miliardi di ricavi, indebitamento industriale netto sotto i 500 milioni (dai 653 di fine 2016), e soprattutto 950 milioni di margine operativo lordo. Il famoso miliardo. «Ve l’avevo promesso», dice Marchionne. E può lasciare che siano gli analisti a ricordare che sì, è vero: ma per il 2019. Maranello Il logo del Cavallino rampante sulla fiancata di una Ferrari F40 del 1990