Corriere della Sera

Il tango del gol

Higuain vs Icardi scontro tra leader dai grandi numeri «L’interista ha più peso, lo juventino decide i grandi match»

- Paolo Tomaselli

Juventus-Inter è il duello tra i centravant­i argentini, tra classifica marcatori e Nazionale

Gonzalo Higuain e Mauro Icardi hanno cinque anni e 163 gol di differenza (239-76). Ma il campo di calcio è come il palco dove si celebra il rito di un tango: conta solo il presente e più forte è l’improvvisa­zione, tanto meglio. Il ballo argentino è patrimonio dell’Unesco, ma anche il gol da quelle parti è da sempre opera d’arte, istinto, classe, alto artigianat­o. E Higuain-Icardi è la sfida più affascinan­te di Juventus-Inter, lo scontro tra la squadra più forte e quella più in forma del campionato (non della Coppa Italia). È una sfida da 30 gol: 15 a testa, con Icardi che ha una media leggerment­e meno incisiva del Pipita: un gol ogni 132 minuti, contro un gol ogni 100. Ma dalla sua l’interista ha anche 8 assist (contro 2), che lo rendono l’attaccante più decisivo.

Tutti e due, quando vedono le strisce avversarie, le attraversa­no senza guardare e trovano sempre la strada della porta: nelle sue tre stagioni italiane, Higuain ha sempre segnato almeno in una sfida tra andata e ritorno all’Inter e a San Siro a settembre entrò solo al 74’, per cui adesso vuole riportarsi in pari. La Juve invece è da sempre tra le vittime preferite di Maurito che le ha segnato 7 reti nelle ultime 8 sfide. E proprio all’andata, con gol e assist, non si è fatto mancare nulla, compresa la vittoria: «Sì, Icardi ha un peso specifico maggiore sull’Inter e sul suo gioco di quanto non abbia Higuain nella Juventus — osserva Aldo Serena, centravant­i e doppio ex della sfida che si gioca domenica sera a Torino —. Non sto parlando di una squadra Icardi-dipendente, ma la Juve ha comunque più variabili d’attacco e resta favorita: dico 65 % contro 35%. Ciò non toglie che Mauro si sia calato Sfida totale Gonzalo Higuain, 29 anni compiuti il 10 dicembre, e Mauro Icardi, 24 anni da fare il prossimo 19 febbraio. Si sfidano in JuveInter ma anche per un posto in Nazionale (Afp) appieno nel suo ruolo di leader nerazzurro: è migliorato tantissimo, anche per come gioca a servizio della squadra, è più centrato sul progetto».

Anche Higuain, col nuovo modulo varato da Allegri, sembra coinvolto in modo diverso nella manovra juventina. Segnava anche prima, il Pipita, dato che ne ha fatti 8 nelle ultime 6 partite eguagliand­o il record juventino di David Trezeguet. Ma adesso per sua stessa ammissione si diverte di più: «E lui nelle partite decisive non sbaglia mai — sottolinea Fulvio Collovati, ex stopper di lungo (e nobile) corso — . Il Pipita fa i gol che contano. Ed è in gran forma, anche per questo vedo ancora favorita la Juventus: non so se un gol come quello contro il Sassuolo un paio di mesi fa lo avrebbe segnato. Ha uno scatto micidiale sotto porta, anche se una volta noi difensori stavamo incollati all’avversario. Io avrei preferito marcare Icardi, che è più forte di testa. Higuain gira al largo, ha rapidità e il baricentro basso». «Il Pipita è velenoso — sintetizza Serena — e calcia in tutti i modi. Icardi forse ha un tiro più potente ed è migliore di testa. Ma tanti gol che fanno sono simili, nell’anticipo sul primo palo, in mezza rovesciata, liberandos­i del difensore. Negli spazi stretti lo juventino resta superiore».

Detto che gli stessi gol in campionato Icardi li ha segnati tirando meno in porta (39 tiri a 32), la percentual­e di realizzazi­one dei due argentini è praticamen­te di un gol ogni 2 tiri nello specchio, o poco più. Questo basta a Higuain per essere sempre il titolare dell’Argentina. Mentre Icardi «verrà convocato se capiterà qualcosa a Higuain o a Pratto, perché è il terzo centravant­i» ha sentenziat­o il c.t. Bauza (ex difensore) in autunno. Oggi però il tecnico dell’Argentina sarà ad Appiano per parlare con il giocatore: «Perché Mauro più sta in Italia, più cresce — dice Collovati — da noi a un attaccante non basta fare gol». I motivi dell’esclusione non sono tecnici: l’interista paga l’anatema dello spogliatoi­o, da Messi in giù, spesso ravvivato dalle entrate a gamba tesa di Maradona. Ma anche negli attacchi subiti dal Pibe, Gonzalo non è secondo a Maurito. E la super sfida del presente ha il futuro

assicurato.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy