Flessioni, muscoli e accelerazioni da jet Servono piloti Ironman per la nuova F1
Cambiano le regole: un grande sforzo fisico per domare monoposto molto più veloci
Bilancieri carichi, flessioni, corse sulla neve alla «Rocky», smorfie di dolore, elastici e palle mediche. Benvenuti nella Formula 1-Ironman: colli taurini, spalle da nuotatori, i piloti si trasformano per guidare le nuove macchine, veri «mostri» — secondo le simulazioni perché nessuno le ha ancora provate né potrà farlo prima dei test collettivi di Barcellona (dal 28 febbraio)— progettati per riportare in F1 quella dimensione estrema che si è un po’ smarrita con l’avvento dei motori ibridi nel 2014.
Le modifiche al regolamento — più carico aerodinamico e pneumatici maggiorati; immutate, Riccardo Ceccarelli: «A ogni curva il carico sul collo del pilota aumenta da 3 a 7 kg» Melbourne (26 marzo). «Abbiamo calcolato che la maggiore aderenza delle vetture porterà a un incremento dei G laterali del 20-25% in curva — spiega il dottor Riccardo Ceccarelli di Formula Medicine, che nel 1989 ha cominciato a monitorare le prestazioni dei driver su Ivan Capelli —: significa che a ogni curva il carico sul collo del pilota aumenta da un minimo di 3 a un massimo di 7 chili. Nell’arco dei novanta minuti di un Gran Premio parliamo di grandissime sollecitazioni, il potenziamento dei muscoli del collo e delle spalle allora è fondamentale. Mentre le braccia non sono così importanti perché con l’idroguida (l’equivalente del servosterzo ndr) non c’è motivo e anzi bisogna stare attenti: se metti massa nei posti sbagliati ti porti chilogrammi in più in macchina». Quindi rispetto alla precedenti stagioni il menù, in palestra e fuori, cambia parecchio: «Ci si concentra sulla forza ma anche sulla resistenza. E poi è indispensabile la mente, il vero motore del corpo:
Il medico