Corriere della Sera

Asse sul premio di coalizione E Renzi: così si vota a giugno

Il fronte trasversal­e. Il leader avverte: ma se si va oltre nessun compromess­o

-

È la formula magica che mette insieme Forza Italia, centristi e sinistra interna al Pd. Ossia, il premio di coalizione. Quello che consente a chi adesso è fuori gioco di entrare in partita. Il segretario non va pazzo per questa formula, ma accompagna il processo: «La novità — dice ai suoi — è che sono bastati due giorni per dimostrare che non sono più io quello che vuole votare a tutti i costi, ma che in compenso c’è un sacco di gente che di fronte all’idea di avere il premio di coalizione è disposta a votare a giugno del 2017».

E il leader del Pd aggiunge sorridendo, parlando con i suoi, perché tutti capiscano: «Se c’è il premio di coalizione si vota a giugno, sennò non ci sarà il premio di coalizione». La sua idea è sempre la stessa: «Le elezioni a giugno — dice Renzi ai suoi — sono improcrast­inabili». Determinat­o ma tranquillo. Con un messaggio chiaro a Berlusconi, Bersani e compagni: se volete il premio alla coalizione anziché alla lista, mi dovete dare le elezioni L’ex premier ai suoi: non rinvio la direzione del 13, voglio un confronto aperto a giugno.

Altrimenti niente premio di coalizione. Per questo motivo Renzi ha mandato avanti Franceschi­ni e Delrio per aprire su questo fronte.

Ma siccome Renzi non si fida della minoranza («Ogni volta fanno più uno»), ha lasciato briglia sciolta a Matteo Orfini, che spara contro il premio di coalizione. È il messaggio di Renzi ai colleghi di coalizione ma anche a Forza Italia: «Se non si vota a giugno, vi scordate la coalizione e vi tenete l’otto per cento di soglia».

Renzi prova questa altra strada, che è quella del compromess­o: la vuole tentare fino in fondo. Dopodiché, se la minoranza del Pd continuerà ad alzare la posta, andrà avanti da solo. Lo ha spiegato anche ai maggiorent­i del suo partito, che temevano — e temono — lo show down. E infatti non pochi renziani suggerivan­o al segretario di far saltare la direzione del 13 febbraio. Ma Renzi non ci sta: «La direzione è confermati­ssima», spiega ai fedelissim­i. Non vuole la resa dei conti, il leader, «ma un confronto aperto senza alibi». Se FI vuole i capilista bloccati e il premio di coalizione dovrà accettare le condizioni del segretario del Pd.

Pratica quasi impossibil­e da esplicare, se non fosse che una parte di Forza Italia sta cercando

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy