Malati lasciati a terra, sospensione archiviata per i medici
L’Asl sul caso Nola: «Vizio di forma, richiesta poco circostanziata». Ma gli accertamenti proseguono
È stata archiviata per un difetto di forma la richiesta di sospensione di tre dirigenti medici dell’ospedale di Nola avanzata dai vertici della Asl Napoli 3 sud all’indomani della diffusione di un video girato all’interno del pronto soccorso in cui si vedevano due donne che venivano curate stando stese sul pavimento.
La commissione disciplinare della stessa Asl, che ha esaminato la richiesta di sospensione, l’ha ritenuta non sufficientemente circostanziata, decidendo così di non dare seguito al provvedimento proposto nei confronti del direttore sanitario dell’ospedale Santa Maria della Pietà, Andreo De Stefano, del responsabile del pronto soccorso Andrea Manzi, e di quello della Medicina d’urgenza, Felice Avella. In realtà i tre medici erano già rientrati in servizio la scorsa settimana, perché la sospensione era stata temporaneamente revocata dalla stessa Asl in attesa di ulteriori accertamenti. Nel frattempo, l’iter avviato con l’adozione dell’iniziale provvedimento è andato avanti e la questione è arrivata davanti alla commissione disciplinare che ha deciso per l’archiviazione. La vicenda, però, non si chiude, almeno formalmente. Perché la Asl potrebbe adottare nei confronti dei tre medici ulteriori provvedimenti sulla base di quanto emergerà dalla nuova indagine interna. A sostenerlo è la manager, Antonietta Costantini: «All’esito dei nuovi accertamenti disposti decideremo come procedere, e se affidarci nuovamente alla commissione stessa».
L’impressione, al di là delle dichiarazioni e dei comunicati ufficiali, è che, spentosi il clamore mediatico di quei giorni, in cui il governatore della Campania De Luca parlò anche di licenziamenti, il caso I tre erano già tornati in servizio. Il ministro della Sanità li aveva definiti «eroi» dell’ospedale di Nola stia rientrando nella sua giusta dimensione: lo scandalo dei pazienti curati sul pavimento fu dovuto all’inadeguatezza non solo di posti letto ma anche di barelle in un momento in cui per una serie di circostanze concomitanti Lo scatto La foto postata su Facebook con i malati a terra al pronto soccorso dell’ospedale di Nola — ingiustificata paura della meningite, temperature estremamente rigide e strade verso altri ospedali bloccate dalla neve — al pronto soccorso del Santa Maria della Pietà arrivarono, nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, centinaia di persone in poche ore. E i medici, per dare assistenza a tutti, non si fermarono nemmeno di fronte alla necessità di dover fare stendere qualcuno a terra, se la patologia da affrontare richiedeva che il paziente fosse in posizione orizzontale. Le due donne fotografate erano state colpite una da choc anafilattico, che poteva richiedere il massaggio cardiaco o la defibrillazione, e l’altra da attacchi di vomito con il rischio, se non fosse stata stesa, di soffocamento. Il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin definì «eroi» i medici che operarono quella notte.
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