Donazioni alle scuole? Una da 7,50 euro e solo 27 in un anno
Lo «school bonus» prevede detrazioni per privati e aziende. Magro bilancio: raccolti 58 mila euro
Un tipo tosto e imprevedibile come Capodanno nessuno l’aveva mai incontrato prima. Si diverte a fare l’esploratore, l’eremita, il cacciatore e adesso salta e danza tra barche e canoe. Da più di un mese vive nell’Arno, alle porte di Pisa, fa sognare i bambini, sorprende gli scienziati. Capodanno è un delfino (2,5 metri e 180 chili); appartiene alla specie dei tursiopi e il 31 dicembre, poche ore prima che i fuochi d’artificio proprio sopra quelle acque limacciose annunciassero l’arrivo del 2017, ha risalito il fiume infilandosi, controcorrente, nella foce di Bocca d’Arno. Prima per cinque chilometri e poi, nei giorni successivi, per altri cinque, sino al ponte dell’Aurelia, alle porte del centro storico. Non è stato facile. Non solo per la fatica e per i trabocchetti di quel viaggio mai fatto prima (secche, inquinamento, fango) ma anche per il rumore, insopportabile per i cetacei, che i ponti attraversati da auto e camion riverberano sull’acqua.
I primi a sorprenderlo, nel giorno di San Silvestro, sono stati i ricercatori di Cetus, il Centro ricerca sui cetacei di Viareggio diretto da Silvio Nuti e i veterinari dell’Istituto zooprofilattico di Pisa, e sono stati
Ventisette donatori. In tutta Italia. E sembra quasi una beffa quell’immagine con una grande aiuola circondata da bambini che salutano sorridenti intorno alla scritta «grazie». Grazie a quegli unici 27 benefattori che in tutto il Paese hanno deciso di donare qualche soldo alla loro scuola per renderla più bella o per rimetterla a posto. Ventisette donazioni su oltre 8.500 scuole. E l’immagine dei ragazzini ideata per invitare a dare «a chi ti ha dato tanto» e che «per anni è stata una seconda casa» sbiadisce un po’.
È il primo (magro) bilancio dello «school bonus», la possostenere
«Èun evento rarissimo che un delfino risalga un fiume e ci resti così a lungo. In Italia è la prima volta». Silvio Nuti, biologo marino e fondatore di Cetus, è stato tra i primi a incontrare «Capodanno». «Credo che sia un maschio e dovrebbe avere approssimativamente un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. Sembra sano e forte».
E molto solitario...
«Capita che i delfini decidano di abbandonare il branco e vivere soli. È successo altre volte, fa parte del loro Dna».
Ma per quale motivo ha scelto di risalire l’Arno?
«In questo momento il fiume è ricco di muggini, pesci di cui i delfini sono ghiotti. Poi anche il suo carattere di esploratore temerario ha svolto un ruolo determinante».
Quanto resterà nel fiume?
«Sino a quando le condizioni saranno ideali. Ha trovato da mangiare e un habitat favorevole. Quando la situazione cambierà tornerà a sfidare le onde del Tirreno». (m.ga.) sibilità prevista dalla legge 107 della Buona scuola di avere un credito d’imposta fino a un massimo di 100 mila euro per chi fa donazioni in favore delle scuole. Vale sia per gli istituti statali sia per quelli paritari. Così si può partecipare alla manutenzione o alla realizzazione di strutture scolastiche (laboratori, palestre, mense) e La trafila burocratica è lunga: il Miur studia un sistema per rendere le procedure più snelle azioni per migliorare l’occupabilità degli studenti e avere in cambio detrazioni fiscali pari al 65% della cifra donata.
Il 2016 è stato il primo anno in cui il meccanismo dello «school bonus» è entrato nelle scuole. C’è da sperare che il 2017 sia più generoso. In tutto sono stati raccolti 58 mila euro, versati da famiglie e aziende. Quattro imprese hanno donato diecimila euro ciascuna per la realizzazione di nuovi laboratori informatici. Nove famiglie hanno donato cifre entro i 100 euro. Altri 13, tra famiglie e aziende hanno dato tra i 100 e i 500 euro. Un benefattore La colonia Quella del litorale pisano-versiliese (foto Cetus) ha regalato 7 euro e 50 centesimi. E per questa cifra ha chiesto di usufruire del credito d’imposta.
La novità magari è stata poco pubblicizzata e le famiglie che già versano ogni anno alle scuole il contributo volontario magari hanno pensato che lo «school bonus» fosse la stessa cosa. E poi forse scoraggia anche la trafila burocratica del versamento alle scuole statali con il lungo viaggio del bonus che va alla Tesoreria di Stato, passa al ministero delle Finanze, poi alla Ragioneria, poi al ministero dell’Istruzione e finalmente arriva alla scuola, decurtato di un 10% che finisce Le famiglie Quelle che hanno donato entro i 100 euro. Quattro imprese hanno donato 10.000 euro ciascuna. Altri 13, tra aziende e famiglie, tra i 100 e i 500. Uno 7,50 euro in un fondo destinato alle scuole meno «fortunate». Per le scuole paritarie invece il meccanismo è più immediato: i soldi vengono versati direttamente nel conto corrente dell’istituto (con l’obbligo però di togliere il 10 per cento per il fondo).
Ecco perché al Miur si sta studiando un sistema affinché anche per le statali il bonus vada direttamente alla scuola indicata, senza ritardi burocratici, perché «chi versa possa vedere subito come vengono utilizzati i propri soldi».