DUE O TRE CONSIGLI PER EDUCARE I (VOSTRI) FIGLI
Abbiamo seguito con attenzione il bel dibattito sollevato dal fondo di Antonio Polito sull’educazione dei figli e sulla difficoltà di fare assumere loro delle responsabilità, a partire dalle più semplici, come lo svolgimento dei compiti scolastici. Chi è single e non ha figli sembra non abbia diritto di parola su come debbano essere educati i figli altrui. In fondo le nostre ultime reminiscenze risalgono alla nostra educazione, e da allora di tempo ne è passato.
Vero, 30-40 anni fa noi e i nostri coetanei che oggi hanno figli adolescenti ci confrontavamo con genitori nati negli anni ‘30-’40, per i quali lo schema autoritario era una specie di griglia nel quale incasellare la nostra educazione. Per loro, nati in anni difficili, la cassetta degli attrezzi da fornire a noi figli era costituita da tutto il necessario per raggiungere l’autonomia, al più presto. E raggiungerla, pareva possibile in un mondo che era ancora ricco di prospettive e che non richiedeva per essere felici il possesso di tutta una serie di beni che oggi appaiono indispensabili.
Il culto dell’autonomia ha fatto di noi «ragazze» nate a cavallo tra i ‘60 e i ‘70 la prima generazione di donne che ha desiderato vivere dei propri mezzi, sottraendosi al matrimonio come unica realizzazione possibile. Abbiamo imparato a fare da sole. Di questo oggi possiamo dirci felici in tempi assai bui, in cui le prospettive per la prima volta appaiono declinanti e mentre ci avviamo a una stagione della vita in cui saper convivere con la solitudine è un imperativo categorico.
È per questo che dal bordo campo da cui guardiamo i vostri figli siamo preoccupati. Lo siamo perché non li buttate nell’acqua per farli nuotare, perché diventando genitori in età più matura della media siete diventati ansiosi e li accudite in continuazione, perché vivendo nel mito dell’eterna giovinezza vi ponete al loro fianco condividendo i loro problemi anziché fornire loro con lucidità e distacco i mezzi per farcela. Sapere cavarsela da soli è necessario per i single ma è un dovere minimo per tutti. Pensateci quando la prossima volta vi tufferete nel loro problema di matematica.
Pensateci la prossima volta che vi tufferete nel loro compito di matematica