Corriere della Sera

Pantaloni e giacche mimetiche con le iniziali: la sartoria militare

La capsule «ID Camouflage» di Valentino. Personaliz­zazione dei capi, come per l’abito classico

- M.Per.

uello che oggi, in un ambiente della moda sempre più ricco (saturo?) di offerta e competizio­ne per l’attenzione del pubblico, si chiama «monogrammi­ng» è un’eredità della classica tradizione sartoriale maschile: le iniziali sulla camicia realizzata su misura dal camiciaio all’interno della giacca. Il nuovo corso di Valentino, negli ultimi anni dopo l’uscita di scena del fondatore, è stato animato da una visione poetica e, al tempo stesso, contempora­nea del marchio: incarnano alla perfezione quest’idea due elementi come il camouflage e le borchie. Alla luce di questo, non sorprende che adesso una capsule collection dedicata all’uomo reinterpre­ti — in capi di outerwear e accessori — il mimetico proprio attraverso la personaliz­zazione.

È la capsule «ID camouflage», l’evoluzione della stampa mimetica su un numero limitato di pezzi in canvas grezzo — lavato con pietra pomice come si fa di solito con il denim — o cotone stampato (camouflage all’esterno e tinta unita verde militare all’interno) con una banda multicolor­e a contrasto sulla quale ci sono le iniziali del cliente.

Sartoria militare? Pierpaolo Piccioli, solo al comando della casa dopo l’uscita di Maria Grazia Chiuri, sa perfettame­nte Insoliti Due capi personaliz­zati della collezione di Valentino che non soltanto gli abiti maschili ma addirittur­a le loro taglie — 46, 48, 50, 52 eccetera — sono di derivazion­e militare. E se il vestire moderno dell’uomo è nato da un’evoluzione delle uniformi perché non regalare al «camouflage» la nobiltà delle iniziali di chi lo indossa?

La personaliz­zazione, per gli abiti, viene effettuata direttamen­te su una banda come quelle di riconoscim­ento delle uniformi militari— posizionat­a in punti diversi a seconda del capo — e per le borse sul «name tag» in pelle. Per l’outerwear c’è sahariana, caban e trench per l’outerwear, t-shirt e felpe, pantaloni chinos o car- go, bermuda cargo, jumpsuit e camicie ma anche — con marchio Valentino Garavani ID Camouflage — borse e zaini, tote, clutch, messenger e boston bag in canvas. Ogni modello di borsa ha una specifica banda tricolore verticale in pelle in tre varianti. E le scarpe? C’è l’inevitabil­e Desert Boot (anche qui la derivazion­e militare del vestire comune maschile) anche in versione «low top» come si fa con le sneaker, e banda multicolor­e. Si può essere dandy anche in uniforme e allora Piccioli ha pensato a una stola di cashmere e a una cravatta stretta.

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