Se il soppalco va d’accordo con piastrelle e soffitti della memoria
iamo così abituati a vivere nel nostro contemporaneo che tutto il resto ci appare vecchio e appassito. Ma se tornassimo con la mente a quando, da bambini, si andava nella casa dei nonni, ne scopriremmo di «novità»: dal pavimento con le mattonelle di ceramica alle volte altissime, fino alle porte incorniciate da un telaio che fa tanto boiserie. E allora, siamo sicuri che sia tutto superato?
Sfogliando il primo numero dell’anno di Living (dal 7 febbraio, in edicola con il Corriere della Sera al prezzo speciale di 2 euro, e nei giorni successivi a 3,90) dedicato al rapporto con la memoria (senza nostalgia), vien fuori un gioco stilistico di rimandi e sovrapposizioni nel quale ieri e oggi possono tranquillamente convivere. Persino sopra a un soppalco. Salire per credere, a due passi dal soffitto di una casa nel centro storico di Chiavari, dove una struttura in legno costruita ex-novo dialoga benissimo con gli storici affreschi della volta. Dalla Liguria alla Sicilia il discorso non cambia. «E perché dovrebbe?», sembra dire l’architetto Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, perfettamente a suo agio nel riabitare la casa d’infanzia, a Stili contrapposti La casa nel centro storico di Chiavari, con la struttura in legno costruita ex-novo, che dialoga benissimo con gli antichi affreschi della volta Vittoria, nel Ragusano.
Ai paleontologi dell’interior design, poi, basta poco per restituire l’atmosfera giusta, alla Kaplansky, il progettista di una villa anni 30 ad Anversa. «Abbiamo utilizzato arredi e componenti che sarebbero piaciuti a lui, contestualizzandoli nel nostro tempo», raccontano dallo studio B-architecten. Missione compiuta anche da Alberto Tonni, l’imprenditorecollezionista di design. La sua seconda casa, sulle colline del Garda, non si scorda mai: copertina più che meritata.