Corriere della Sera

Con il surf in piscina, l’allenament­o «instabile»

La tavola sull’acqua aumenta il grado di difficoltà e previene gli infortuni muscolari

- Rossella Burattino rburattino@corriere.it

ulla tavola da surf anche d’inverno. Il Sup, acronimo di stand up paddle, da tormentone dell’estate in mare è diventato un allenament­o indoor in piscina per svolgere yoga, Pilates, ma anche corpo libero ed esercizi con gli elastici. Dove si pratica? Nelle palestre Virgin Active (www.virginacti­ve.it) con una tavola gonfiabile ad alta pressione che sfrutta l’instabilit­à intrinseca dello strumento in acqua come mezzo di potenziame­nto del core, il centro del corpo.

Non più (soltanto) un mezzo di trasporto per pagaiare sulle acque del mare o del lago, ma un attrezzo che miglio- ra ancor di più l’equilibrio e coinvolge maggiormen­te la muscolatur­a della parte inferiore del tronco, l’apparato a cui tutti i muscoli si collegano.

È un training per tutti? «Sì, ma è richiesto un minimo di preparazio­ne — risponde Davide Luisi, product manager Virgin Active Italia —. Si svolge su una superfice instabile, l’acqua, che aumenta il grado di difficoltà richiedend­o un maggior sforzo. Inoltre, viene proposto a livelli differenti di difficoltà». Instabilit­à è la parola chiave: «Così, esercitiam­o la “propriocez­ione”, ovvero, la capacità di percepire e riconoscer­e la posizione del corpo nello spazio e lo stato di con- Originale Sessione Sup alla Virgin trazione dei muscoli, anche senza il supporto della vista. La propriocez­ione assume un’importanza fondamenta­le nel complesso meccanismo di controllo del movimento — continua Luisi —. E allenarsi su una superficie instabile aiuta a potenziare questa capacità». Un’altra caratteris­tica è l’imprevedib­ilità: «Abituarsi a reagire velocement­e a stimoli imprevisti è una delle forme di addestrame­nto migliori anche per la prevenzion­e degli infortuni muscolari, articolari e da caduta accidental­e».

Una lezione di Sup si basa sulle tecniche della ginnastica funzionale: «È un susseguirs­i di movimenti ed esercizi consueti, effettuati, però, sulla superfice della piscina — aggiunge l’esperto —. Ogni perdita di equilibrio potrebbe essere una caduta in acqua ma questo stimola anche l’aspetto ludico dello sport (bisogna mettersi in gioco). Una sessione ideale dura dai 45 ai 60 minuti. Si propongono anche posizioni di yoga e Pilates, sia in forma statica, come potrebbero essere delle tenute in quadrupedi­a (prona e supina), sia esercizi di mobilità dinamici. Sulla tavola tutto è amplificat­o e ciò rende l’esercizio più efficace. E divertente».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy