E alla fine il narcisismo diventò «di gruppo»
rump, la Brexit, il M5S. La psicosi degli ultrà cattolici sul gender. Benvenuti all’era del narcisismo collettivo, la cui retorica fa appello a un senso di minaccia. L’autorità del nostro gruppo (nazione, religione) è a rischio, dicono: bisogna difenderla. «Take back control», «take America great again».
Caratteristica del narcisismo — spiega Agnieszka Golec de Zavala, che ha chiesto ai partecipanti ad uno studio della Goldsmiths University di posizionarsi in base ad affermazioni come «Vado in collera se sminuiscono il mio gruppo» — è la dipendenza emotiva dall’ammirazione e il riconoscimento altrui. Quando questi vengono bramati per il gruppo, il narcisismo diventa collettivo. Riconoscerlo è facile. Toni aggressivi, suscettibilità. Il narcisismo collettivo ha mentalità bigotta, veicola teorie di cospirazione. Come nei tweet di Trump. Prove del contrario, vedi il contributo all’economia degli stranieri, non solo non riescono a convincerli, li fanno infuriare. Un anno fa in Polonia credettero nella cospirazione di un’immaginaria ideologia gender contro i valori cristiani. Quante volte abbiamo sentito anche in Italia, «Scopo del gender è distruggere la famiglia»? Il narcisismo collettivo gode delle sfortune altrui, vede insulti dove non ci sono, è animato da desiderio di vendetta. «Ammazziamoli», gridava la foll(i)a M5S a piazza Montecitorio dopo l’arringa di Alessandro Di Battista contro i media che «ci delegittimano». Il narcisismo collettivo invoca la violenza. E ora guida le democrazie.
CostanzaRdO